Frattini, proteste e lanci di uova
Il commissario: «Tutto regolare»

Venerdì mattina si è svolto il corteo dei lavoratori della Frattini dal piazzale della stazione di Bergamo a via Mai con presidio all'ufficio del commissario giudiziale Maria Rachele Vigani (cui è affidata la gestione del concordato) e il traffico a Bergamo ne ha risentito: ci sono formate lunghe code sulle arterie di accesso alla città.

Dopo l'infuocata assemblea di giovedì nella sede della Frattini a Seriate, i lavoratori hanno deciso questa forma di protesta per la decisione di Mall Herlan di «lasciare a piedi - si legge in un comunicato della Cgil - 150 persone delle 192 che lavoravano a Seriate».

Martedì 15 settembre c'era stata la firma che ha perfezionato l’acquisto del ramo d’azienda da parte di Mall Herlan, attraverso la controllata Metal Container.

Circa 150 lavoratori, con davanti una bara, si sono incamminati alle 9 verso via Angelo Maj fermandosi davanti al portone dell'ufficio del commissario giudiziale, dove hanno appoggiato il feretro. Lancio di uova e slogan di protesta, ma nessun incidente: vigilavano polizia e carabinieri.

Una delegazione sindacale è salita a parlare con il commissario Vigani che ha ribadito di non aver nulla da rimproverarsi perché tutto si è svolto nella più completa legalità, mentre i lavoratori hanno ribattuto che a loro andavano concesse maggiori opportunità, visto che circa 150 operai hanno perso il lavoro e dunque la situazione è molto delicata.

Il corteo si è sciolto verso le 12,30. Ora i lavoratori sperano in qualche intervento significato di autorità e imprenditori per risollevare le sorti dell'azienda.

Un'altra manifestazione si svolgerà la prossima settimana di fronte al Tribunale di Bergamo, mentre lunedì sera alle 20 è organizzato a Seriate un Consiglio comunale interamente dedicato alle vicende della Frattini dove saranno invitati rappresentanti della Provincia, della Regione e dei Comuni dove risiedono lavoratori che hanno perso il lavoro.

La storica azienda metalmeccanica che produce macchine per la deformazione di contenitori cilindrici, all’inizio di giugno, dopo essere stata travolta dalla crisi, aveva presentato al Tribunale di Bergamo domanda di concordato preventivo (con richiesta di esercizio provvisorio fino al 31 agosto, poi prorogato al 15 settembre).

Alla Frattini era già in corso (per circa 120 lavoratori) una cassa integrazione ordinaria a rotazione. Il 5 agosto l’azienda aveva comunicato la richiesta di cessione di ramo d’azienda. La società Mall Herlan se l'era aggiudicata all'asta indetta dal commissario giudiziale Maria Rachele Vigani a fine luglio, alzando di oltre un milione l'iniziale offerta di 3,2 milioni di euro, con un impegno per l'assunzione immediata di 37 persone e la disponibilità ad assumerne altre 10 in seguito.

A fronte di un piano industriale di rilancio, investimenti e sviluppo dell'attività di produzione del ramo d'azienda, al termine di una lunga trattativa sindacale, la Mall Herlan aveva accolto la quasi totalità delle richieste presentate dal sindacato confermando la disponibilità ad assumere subito 71 persone (cinque in più delle 66 della divisione «metal container»), alle quali trovare una soluzione anche attraverso il ricorso a misure di sostegno del reddito ed ammortizzatori sociali.

Nella stessa giornata di contrattazioni, però, l'accordo appena raggiunto con i sindacati è stato poche ore dopo di fatto «cancellato» dal voto contrario dei lavoratori e a quel punto l'unico impegno di Mall Herlan è rimasto quello delle 37 assunzioni immediate previste all'assegnazione.

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