Ezio Locatelli: «Un piano
riorganizzativo insostenibile»

«Più che un piano industriale quello presentato dalla TenarisDalmine è un piano di macelleria occupazionale il cui risultato, in caso di attuazione, è di andare ad una riduzione di un terzo dell’attuale organico - 1024 lavoratori messi fuori produzione – con riferimento agli stabilimenti presenti in bergamasca (Dalmine, Sabbio, Costa Volpino), nel monzese (Arcore) e alla previsione di chiusura dello stabilimento di Piombino».

E' quanto affermano in una nota Ezio Locatelli e Alessandro Favilli del Prc. «Un piano di riorganizzazione del tutto insostenibile, giocato sulla pelle dei lavoratori che oltretutto, per la maggior parte, rimarranno privi della copertura di ammortizzatori sociali e nell’impossibilità di fruire di alcuna possibilità di ricollocamento - prosegue il comunicato -. Stando alle stesse dichiarazioni dei vertici aziendali non siamo di fronte soltanto ad un calo strutturale del mercato ma al proposito di un recupero di competitività, efficienza e automazione che ha come condizione una drastica riduzione di forza e costo del lavoro. Una condizione capestro, inconcepibile. Su questa strada di dismissione occupazionale, che può fungere da apripista per altre aziende di grandi dimensioni, non può esserci nessuna disponibilità di concertazione o condivisione degli obbiettivi aziendali. La risposta da dare è la lotta unitaria di tutti i lavoratori finalizzata alla rimessa in discussione di un piano industriale che garantisca continuità produttiva e tenuta occupazionale. Rifondazione Comunista sarà a fianco dei lavoratori in tutte le loro iniziative di mobilitazione».

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