La Regione in aiuto agli alpeggiatori
Meno burocrazia, pagamenti più celeri

Gli alpeggiatori delle valli bergamasche bussano in Regione e pongono in modo forte sul tavolo del Pirellone le questioni più spinose di una professione e di un lavoro, il loro, che di anno in anno si fa sempre più difficile. L’occasione si è presentata mercoledì sera in una cena organizzata al ristorante Conca Verde tra Rovetta e Clusone, promossa da Aurelio Biassoni e Gaetano Spinelli di Songavazzo insieme all’amico Attilio Balduzzi, proprietario del ristorante e alpeggiatore “da oltre quarant’anni”, tiene a evidenziare lui, “sui pascoli del Brunone sopra Fiume Nero”.

Ospite della serata il presidente della Commissione regionale “Attività produttive” Carlo Saffioti (FI-PdL), che ha dialogato e si è confrontato a tavola con una quindicina dei maggiori alpeggiatori della Valle Seriana, della Val di Scalve e di Valbondione, da Angelo che staziona al Monte Blum ad Alex Benzoni che tiene l’alpeggio di Valmezzana a Monte Pora, tutti rappresentanti dei vari settori caprino, ovino e bovino.

“E’ giunto il momento di fare fronte comune e mettersi insieme per fare presenti i problemi e le difficoltà sempre maggiori che incontra chi ancora oggi pratica con entusiasmo il lavoro dell’alpeggiatore”, ha detto Spinelli. “Troppa burocrazia, normative troppo severe, multe troppo elevate, pagamenti sempre in ritardo, non si può più andare avanti così”, gli ha fatto eco Attilio Balduzzi, che ha evidenziato come agli alpeggiatori non siano applicabili le stesse normative riservate ai caseifici industriali. “Occorre differenziare le due tipologie, noi non possiamo essere assimilati alle industrie casearie della grande distribuzione commerciale –ha detto Balduzzi-: il nostro è un prodotto di qualità e la sua lavorazione e produzione, per il contesto tipico in cui ci troviamo, richiede regole differenti da quelle degli altri. Altrimenti, se si stringono troppo i lacciuoli della burocrazia, chiudiamo tutti”.

Carlo Saffioti, che è anche presidente del Comitato regionale per la Montagna, ha assicurato l’interesse e l’intervento della Regione; entro metà novembre gli alpeggiatori bergamaschi assistiti dai tecnici della Coldiretti guidati da Carlo Belotti (anch’egli presente alla serata) faranno pervenire a Saffioti un elenco di priorità sulle quali la Regione interverrà cercando di venire incontro alle richieste evidenziate. “L’alpeggiatore è una delle poche figure -spiega Saffioti- che ancora oggi costituisce un presidio valido e importante in alta montagna, una presenza fissa in grado di essere anche di supporto e di ricovero e aiuto per il turista e l’escursionista in caso di necessità. Una figura che va quindi assolutamente tutelata”.

Alla serata ha fatto pervenire il proprio contributo anche il presidente del Cai bergamasco Paolo Valoti, che ha evidenziato come la nuova legge regionale sui rifugi preveda contributi specifici per la sentieristica: “La segnaletica da mettere sui sentieri potrebbe riguardare, oltre ai rifugi, anche gli alpeggi: un modo in più per promuoverne la conoscenza, ma anche un’indicazione e un appoggio in più per i turisti che ne abbiano eventualmente bisogno”.

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