Addio buoni pasto al supermercato
In modalità elettronica sarà tracciabile

Addio ai buoni pasto spesi, tutti ad una volta, per fare la spesa nel fine settimana al supermercato: il nuovo sistema di rilascio per modalità elettroniche dei cosiddetti ticket, infatti, ne consentirà la tracciabilità, impedendone l’uso contrario alla normativa.

La legge, infatti, stabilisce che i buoni pasto non concorrono a formare reddito e, pertanto, non sono soggetti ad imposizione fiscale e previdenziale, nella misura massima di 7 euro al giorno: tanto in virtù della legge di Stabilità per il 2015 che ha elevato l’importo massimo dei ticket, in precedenza pari a 5.29 euro. Essi, inoltre, non possono essere riconosciuti che solo per le giornate lavorative e a condizione che il lavoratore disponga della pausa pranzo. Dunque, il dipendente che non faccia la paura o sia in malattia o in ferie non può usufruire dei buoni pasto. Altrettanto dicasi nel caso in cui il dipendente fruisca del servizio mensa interno all’azienda.

Per evitare l’utilizzo distorto dei buoni pasto, è stato così superato il tradizionale sistema cartaceo, optandosi per un buono pasto elettronico. Questo sistema, mediante la tracciabilità del relativo impiego, impedirà al lavoratore di spendere più di un buono pasto per singolo giorno, e comunque non oltre la misura di 7 euro nell’arco delle 24 ore. Inoltre, l’uso dei ticket potrà avvenire solo durante la giornata lavorativa (anche se si tratta di domenica o giornata festiva) e non, per esempio, durante le ferie o gli altri giorni in cui non si è recato al lavoro.

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