Anticipo Tfr in busta paga: ora si può
Ma conviene a chi ha redditi bassi

I lavoratori dipendenti interessati a chiedere l'anticipo del Tfr in busta paga ora possono farlo.

Lo ricorda la Fondazione studi Consulenti del Lavoro ipotizzando l'applicazione della misura sulla Quir (la quota mensile del Tfr anticipata) anche per le quote maturate a partire da marzo, anche se la richiesta è stata presentata dopo l'entrata in vigore del D.P.C.M. (ovvero dopo il 3 aprile). Su questo si attendono chiarimenti dall'Inps.

I consulenti ribadiscono che la scelta può essere conveniente dal punto di vista fiscale solo per i redditi più bassi mentre rischia di danneggiare sotto il profilo della tassazione (essendo tassata in modo ordinario e non separatamente come il Tfr) i redditi più consistenti.

«Possono esserci dei casi - si legge in una circolare - in cui la tassazione ordinaria potrebbe essere vantaggiosa. I casi sono quelli in cui il lavoratore avesse diritto a detrazioni fiscali che eccedono l'imposta lorda e che quindi non possono essere interamente godute. Di conseguenza, la Qu.I.R porterebbe ad una maggiore imposta lorda e di conseguenza al ripescaggio delle detrazioni di imposta che altrimenti sarebbero andate perdute». Inoltre - continua la circolare- aumentando l'imposta lorda, potrebbero derivarne benefici ai fini del diritto al bonus di 80 euro. Si pensi al caso del lavoratore con un reddito di lavoro dipendente che non raggiunge il limite per il diritto al beneficio e che invece con la Qu.I.R potrebbe raggiungere la soglia prevista»

L'anticipo in busta paga può essere chiesto da tutti i lavoratori del settore privato (non quelli domestici) che lavorino da almeno 6 mesi. Una volta fatta la scelta è irrevocabile fino al giugno 2018.

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