Auchan, lavoratori in sciopero contro i tagli
Presidio in città: «Clienti, sosteneteci»

Con le loro divise indosso, i lavoratori Auchan di Bergamo, Curno, Antegnate e del deposito di Calcinate si riuniranno in presidio il 9 maggio, giorno dello sciopero di 8 ore, davanti al punto vendita di via Carducci nel capoluogo, dalle 10 a mezzogiorno.

Il 27 aprile scorso Auchan Italia ha annunciato pesanti tagli (a livello nazionale 1.426 esuberi) che coinvolgeranno anche il negozio di Bergamo (29 a rischio) e il deposito di Calcinate (6 esuberi). Già da giorni voci di esuberi circolavano fra dipendenti, circa 700 nella Bergamasca: la stima era di circa 1.100 posti a rischio, ma i tagli sono poi stati più rilevanti, evidenzia Cgil Bergamo in una nota diffusa nel pomeriggio dell’8 maggio. «Clienti e cittadini – scrive il sindacato – sono invitati a manifestare la solidarietà ai dipendenti che rischiano il posto di lavoro».

«Domani sarà un momento molto importante nella delicata vertenza Auchan: il supporto dei clienti potrebbe - ne siamo convinti - cambiare in qualche modo le sorti di questa nuova fase di trattativa con l’azienda che comincerà proprio martedì 12 maggio a Roma, quando incontreremo i vertici di Auchan» ha commentato Luisella Gagni della Filcams-Cgil di Bergamo. «Nei giorni successivi comunicheremo poi ai lavoratori i dettagli del confronto. Restano intanto proclamate altre 8 ore di sciopero che saranno decise a livello territoriale».

Il 12 marzo, si legge sempre nella nota della Cgil, «la trattativa in corso per superare la crisi interna all’azienda aveva subito una battuta d’arresto di fronte alla richiesta di Auchan di procedere a deroghe al Contratto nazionale in materia di demansionamento, rinuncia alla quattordicesima mensilità strutturale per il sud e temporanea per i punti vendita del nord, oltre alla sospensione degli scatti di anzianità e del contratto integrativo». «In pratica – sostiene il sindacato – in pochi giorni, dal 24 febbraio al 12 marzo, l’azienda aveva fatto in modo di chiudere la partita, senza il tempo di entrare nel merito delle singole questioni, ma facendo trapelare l’ipotesi concreta di un taglio massiccio dell’organico, poi realizzato».

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