Auto senza guidatore, Obama ci crede
Investimenti per 4 miliardi di dollari

Barack Obama scommette sulla auto senza guidatore. Con l’obiettivo di creare un «sistema di trasporti per il 21° secolo», il presidente americano include nella proposta di budget per il 2017 una richiesta di 4 miliardi di dollari per investire nei prossimi 10 anni nelle auto del futuro.

E lavora anche alla definizione di linea guida per aumentare la sicurezza del settore, con norme che rendano le vetture senza guidatore più sicure. Il Dipartimento dei Trasporti e’ impegnato con le case automobilistiche a mettere a punto misure che consentano alle auto senza guidatore di circolare liberamente, con un occhio anche agli aspetti legali. Le linee guida saranno presentate nei prossimi sei mesi. Si tratta di un modello, di norme prototipo, che gli stati potranno attuare se consentiranno alle auto senza guidatore di circolare sulle strade pubbliche. le misure saranno omogenee consentendo alle case automobilistiche di muoversi su un unico quadro normativo.

«Saremo veloci. Le azioni che prenderemo saranno la base e la strada da seguire per i produttori, gli stati e i consumatori per usare le nuove tecnologie e sfruttare la loro totale sicurezza» afferma il segretario ai Trasporti, Anthony Foxx, sottolineando che il Dipartimento cercherà l’autorità necessaria per portare il maggior numero possibile di auto senza guidatore in strada se «sarà dimostrato che hanno la stessa o una maggiore sicurezza si quella che e’ ora disponibile».

La corsa alle auto senza guidatore sta ridefinendo i rapporti fra la Silicon Valley e Detroit, che si tendono la mano in una possibile alleanza in grado di cambiare in modo radicale l’industria automobilistica. Google è avanti nello sviluppo della tecnologia e alla ricerca di partner con cui lavorare e ridurre i tempi per rendere le auto senza guidatore disponibili. Mountain View ha infatti il software mentre Detroit, con una delle Tre Sorelle, potrebbe offrire l’esperienza nel realizzare auto. L’alleanza riduce i tempi ma anche i costi di sviluppo. Google punta a lavorare con più case, siglando accordi non vincolanti.

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