Aziende metalmeccaniche migliorano le situazioni di crisi

Le aziende metalmeccaniche nella Bergamasca tirano un po’ il fiat. Secondo il segretario Fiom-Cgil, Mirco Rota, la ripresa e l’attuale buon andamento del settore hanno ridotto in modo considerevole, rispetto all’analisi fatta in aprile, le situazioni di crisi. Anche per i casi difficili una parte dei lavoratori è stata ricollocata. Tra i casi ancora aperti resta quello delicato della Donora per il quale il sindacato intende coinvolgere nuovamente le istituzioni, a cominciare dalla Regione.
Ecco una mappa delle crisi ancora aperte proposta dalla Fiom-Cgil: 
Candy Donora di Cortenuova
Rimane a distanza di più di un anno la situazione più delicata sia per il numero dei lavoratori ancora interessati e tuttora in Cigs (250 dipendenti), sia per l’impegno tra sindacato, azienda ed istituzioni per una soluzione utile alla re-industrializzazione del sito di Cortenuova. Da qualche settimana il Gruppo Candy ha preso in considerazione l’ipotesi di affidare ad una società specializzata l’opera di proporre il sito industriale a società che potrebbero dimostrarsi interessate ad investimenti per la re-industrializzazione. Per quanto riguarda questo obbiettivo, che rimane quello principale ed in linea con gli impegni sottoscritti dal Gruppo Candy oltre che dalla Provincia di Bergamo e dalla Regione Lombardia, nelle scorse settimane il gruppo industriale tedesco interessato ad un investimento nel settore fotovoltaico ha reso nota la decisione di voler investire in un’altra zona e non in bergamasca.
Andrew Telecomunication Spa di Capriate San Gervasio
La riorganizzazione ancora in corso riguarda 156 lavoratori di cui 125 nel sito di Capriate S. Gervasio e 31 ad Agrate Brianza. Il 31 luglio 2007 è terminato il periodo di mobilità che consentiva ai lavoratori un’uscita incentivata dall’azienda; il 6 novembre 2007 terminerà lo strumento della Cigs a zero ore per i rimanenti lavoratori. I lavoratori che hanno lasciato volontariamente l’azienda sono in linea con i programmi e i numeri del piano riorganizzativo. Nel frattempo, mentre era in corso la riorganizzazione, la Andrew è stata acquistata da una multinazionale americana (è tuttora in corso la fase della due diligence), che non è attualmente presente in Italia.
Toora di San Paolo D’Argon - Carobbio
Estremamente delicata rimane la situazione della Toora anche dopo l’accordo sindacale sulla ulteriore riorganizzazione aziendale in cui si prevede la fuoriuscita volontaria di 50 lavoratori per lo più operai, che nelle prossime settimane lasceranno l’azienda. Accordo che riduce, una volta fuoriusciti gli esuberi, a circa 250 i lavoratori della Toora. Per i prossimi 12 mesi tra sindacato e azienda si svilupperà un confronto continuo rispetto all’attività industriale in particolare rispetto alle lavorazioni che non dovrebbero andare in Polonia ma continuare in Italia. Confronto che non può prescindere dalla delicata situazione finanziaria dell’azienda.
Neolt Spa Ponte San Pietro
Nell’azienda produttrice di macchinari per la riproduzione e stampa di grande formato e digitale è stata aperta verso la fine di luglio la procedura di mobilità per 40 lavoratori (attualmente lavorano 172 dipendenti). La procedura è stata preceduta da un accordo sindacale che prevede la Cigs a rotazione per 50 lavoratori fino a metà ottobre ’07. Sono mesi in cui, soprattutto a causa della scarsa incentivazione economica da parte dell’azienda e per la mancanza di ipotesi di ricollocazione, si sono viste poche unità lasciare l’azienda. Il confronto con l’azienda riprenderà il 7 settembre al fine di valutare ed eventualmente concordare soluzioni alternative ai licenziamenti. 
Mcs Spa di Urgnano
Estremamente delicata rimane la situazione dell’azienda produttrice di macchine per tintura e finissaggio industriale. L’azienda negli ultimi anni è ricorsa alla mobilità volontaria incentivata per diversi lavoratori e ha subito una serie di iniziative di mobilitazione sindacale a causa della disdetta unilaterale di una serie di accordi sindacali. Rimangono circa 120 i lavoratori in azienda, mentre il 4 settembre termina il periodo di 12 mesi di Cigs per 40 lavoratori. 
Dorel Italia Spa di Telgate
L’azienda di Telgate specializzata nella realizzazione di seggiolini e passeggini per bambini in relazione all’accordo sindacale del marzo 2007 ha terminato la produzione alla fine del mese di luglio e posto 80 lavoratori in Cigs per 12 mesi, mentre 40 lavoratori torneranno al lavoro all’inizio di settembre nel polo amministrativo. Contestualmente alla Cigs è aperta una mobilità volontaria per favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori in esubero conseguentemente alla decisione aziendale di chiusura del sito di Telgate. L’accordo prevede oltre ad una verifica semestrale del piano, un impegno dell’azienda, qualora decidesse di vendere l’area industriale, al coinvolgimento del sindacato nel favorire un processo di re-industrializzazione con ricadute positive sull’occupazione. 
Clm di Pontirolo
La società di Pontirolo che ha alle dipendenze 18 lavoratori è stata messa in liquidazione e nel mese di luglio è stato sottoscritto un accordo di Cigs per un periodo di 12 mesi per tutti i lavoratori. Sempre nel mese di luglio, in un incontro presso la Provincia di Bergamo l’azienda ha assunto l’impegno di ricollocare un primo gruppo di lavoratori in un’azienda del territorio.
Easybox Srl  di Bottanuco
L’azienda che stampa scatole in acciaio, dopo aver fatto una mobilità per qualche lavoratore circa tre anni fa, ha deciso di licenziare tutte le lavoratrici in forza (14 più un part time) per cessazione dell’attività. In primavera l’azienda ha comunicato che avrebbe presentato istanza di fallimento. E’ stato dichiarato il fallimento dal tribunale di Vicenza in data 5 luglio 07. Le lavoratrici, si trovano senza ammortizzatori sociali a causa del comportamento dell’azienda che dopo averle licenziate si è negata a qualsiasi ragionamento e confronto. Il sindacato ha impugnato tutti i licenziamenti e procede per acquisire i normali ammortizzatori sociali visto che la Easybox prima del fallimento aveva licenziato collettivamente senza aprire alcuna procedura di mobilità. 
Sta Spa di Bergamo
L’azienda fa parte del gruppo S. Benedetto Acque minerali di Scorzè a Vicenza ed aveva circa 18 dipendenti. L’azienda di Bergamo si occupava della costruzione e dell’assistenza di macchine industriali per l’imbottigliamento delle bevande in generale. L’azienda, attraverso una procedura di liquidazione della società, ha aperto una procedura di mobilità per il licenziamento di tutti i dipendenti occupati. La liquidazione ha messo fine all’attività del sito bergamasco attraverso un accordo volontario ed incentivato di tutti i lavoratori.La maggior parte dei lavoratori ha trovato una ricollocazione nelle aziende del territorio. 
Ecab Srl di Madone
L’azienda fa parte del Gruppo Plati ed occupa 13 dipendenti nelle attività di pre-montaggi elettrici. All’inizio dell’anno l’azienda aveva informato i dipendenti che entro il mese di maggio avrebbe cessato l’attività con conseguente licenziamento degli occupati. Dopo un confronto sindacale e un incontro in Provincia, l’azienda ha garantito la continuazione dell’attività produttiva senza ricadute sul personale. 
Z. Bavelloni  di Costa di Mezzate
L’azienda era specializzata nella realizzazione di macchine per la lavorazione del vetro. Lo stabilimento in provincia di Bergamo, secondo i piani industriali dell’azienda, doveva essere destinato alla chiusura dell’attività e così è stato. I 35 dipendenti sono stati posti in Cigs e molti di essi attraverso la mobilità volontaria hanno lasciato l’azienda. La maggior parte dei lavoratori ha trovato una ricollocazione nelle aziende del territorio, favoriti oltre che dagli ammortizzatori sociali, da una loro buona specializzazione professionale piuttosto richiesta sul mercato delle lavorazioni meccaniche. 
FBM Hudson di Terno D’Isola
Sono ancora trenta i lavoratori che attualmente sono in Cigs, strumento che dovrebbe rimanere utilizzato fino al mese di novembre. Con l’ultimo accordo riguardante la mobilità volontaria di 27 lavoratori, per il sindacato si ritiene conclusa la riorganizzazione in azienda. Nell’accordo si è definito un piano industriale dove per il gruppo malese KNM lo stabilimento di Terno diventi il polo di riferimento per la produzione degli scambiatori di calore. Si è inoltre avviato un processo di formazione professionale con l’obbiettivo di riqualificare alcune professionalità presenti in azienda. Mazzini Ici di Ciserano
L’azienda, dopo i licenziamenti di tre anni fa, aveva aperto una nuova procedura di mobilità per 18 lavoratori, motivata da una chiusura dei reparti produttivi. In aprile scadeva il periodo utile per un accordo sindacale che fino ad allora non era stato possibile realizzare. I lavoratori rischiavano quindi di essere licenziati senza accordo sindacale. La vicenda, purtroppo, si è conclusa senza accordo. L’azienda ha proceduto unilateralmente con i licenziamenti. Da parte della Fiom-Cgil sono stati impugnati i licenziamenti. 
Euroteam Srl di Castelli Calepio
L’azienda dopo un passaggio di proprietà non è stata in grado di continuare l’attività produttiva e a gennaio ha licenziato tutti i 25 dipendenti. Attualmente non è in corso nessuna attività produttiva e da parte del sindacato era stata presentata istanza di fallimento presso il Tribunale, in quanto con la proprietà non è stato possibile aprire qualsiasi confronto. Il fallimento è stato poi decretato dal Tribunale di Bergamo.

(22/08/2007)

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