Bene la produzione industriale
Ma il tessile continua a frenare

La produzione industriale a Bergamo nei primi tre mesi del 2007 conferma il momento positivo e si assesta a +3,2% poco al di sotto del dato medio regionale. La dinamica resta sostenuta anche se non manca qualche segno di attenuazione del tasso di crescita nel confronto puntuale con i picchi raggiunti nel 2006. La variazione congiunturale destagionalizzata dell’industria è positiva, +0,59% nel trimestre, e in leggero progresso rispetto alla precedente indagine. Anche nell’artigianato si conferma una variazione tendenziale della produzione largamente positiva (+1,9%), tra le migliori in Lombardia.Restano ampi i divari negli andamenti settoriali dell’industria, quantomeno tra due dei comparti di maggiore specializzazione bergamasca: la meccanica e il tessile. Mentre la meccanica continua a crescere a ritmi sensibilmente superiori alla media regionale, il tessile ha registrato un ulteriore peggioramento, con il quarto consecutivo risultato negativo nella produzione tendenziale. La divaricazione tra gli andamenti di meccanica e tessile è confermata da tutti i principali indicatori: produzione, fatturato, ordinativi e occupazione.
I risultati delle vendite dell’industria bergamasca sono complessivamente positivi ma in decelerazione su base annua. Qualche accenno di rallentamento si intravede anche per gli ordinativi, soprattutto quelli esteri, che restano però su livelli sostenuti e ancora più elevati rispetto agli ordini interni.
L’occupazione tra gennaio e marzo è aumentata leggermente ma il saldo tra ingressi e uscite è meno ampio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e la variazione destagionalizzata è negativa.  
L’Indagine regionale sull’industria è realizzata da Unioncamere, Confindustria e Regione Lombardia. Nella rilevazione del primo trimestre 2007 sono state intervistate nelle prime settimane di aprile 1.635 aziende industriali lombarde (con almeno 10 addetti). In provincia di Bergamo sono state intervistate 229 aziende industriali (111 per cento del campione teorico).
Si conferma un divario di crescita notevole tra il comparto dei beni d’investimento (+6,4) e dei beni intermedi (+3,4) da un lato, e quello dei beni finali di consumo (+1,5) dall’altro. La meccanica è ancora in forte crescita (+6,2%), seguita da siderurgia (+5,2), gomma-plastica (+5,1), mezzi di trasporto (+4,7) e legno-mobili (+4,6). Risultano invece in flessione tessile (-3,3), pelli-calzature (-3,1) e chimica (-2,7). L’abbigliamento è in progresso (+3,8), incrementi positivi di minore entità risultano nella carta-editoria, nei minerali non metalliferi e negli alimentari.

(26/04/2007)

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