Cava a Telgate, Milesi in piazza

Richiesta la ricollocazione della cava di proprietà nel territorio di Telgate

Scavatori, betoniere di calcestruzzo e camion colmi di ghiaia: una trentina di mezzi dell’azienda Milesi hanno sfilato martedì 6 maggio per le vie di Telgate per protestare e chiedere a voce alta la ricollocazione della cava di loro proprietà nel territorio di Telgate. Una manifestazione che l’azienda aveva già preannunciato nei giorni scorsi e che ha visto protagonisti tutti i dipendenti e il direttivo aziendale per un totale di un centinaio di persone, scese in piazza, sotto l’edificio comunale con fischietti e a bordo dei propri mezzi da lavoro. «Lo scopo di questa protesta è quello di sensibilizzare l’amministrazione comunale e la popolazione al problema che la nostra azienda sta vivendo - ha spiegato Luciano Milesi, uno dei titolari dell’azienda presente sul territorio telgatese dagli anni ’70 -. Quello che noi chiediamo è la ricollocazione della cava nei terreni di nostra proprietà nella zona industriale a sud del paese, lontana dal centro abitato che ci è stata negata a causa delle forzature di pochi. Chiediamo all’amministrazione comunale di fare un passo indietro e favorire la cava a sud, nella zona industriale perché questa è l’unica soluzione per evitare che cento posti di lavoro siano a rischio di disoccupazione».

La situazione ha creato forti tensioni all’interno dell’azienda e i dipendenti vedono a rischio il proprio posto di lavoro. Nel frattempo si attende la decisione definitiva della Regione che si riunirà in consiglio il prossimo 13 maggio. «Non siamo abituati a protestare, ma a lavorare e in 40 anni non abbiamo mai dato fastidio in paese - ha concluso Luciano Milesi -, ma se la nostra azienda è a rischio non escludiamo di organizzare manifestazioni a più ampio raggio per far sentire la nostra voce».

(06/05/2008)

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