Consiglio Sorveglianza di Ubi Banca
Il Tribunale di Brescia stoppa Jannone

Ubi Banca comunica che, con sentenza depositata in cancelleria in data odierna (ovvero sabato 20 febbraio), il Tribunale di Brescia, Sezione Specializzata in materia di Impresa, definitivamente decidendo, ha respinto l’azione promossa dal dottor Giorgio Jannone e da altri otto soci volta all’annullamento della delibera del 20 aprile 2013 con cui l’assemblea dei soci della Banca ha nominato il Consiglio di Sorveglianza attualmente in carica.

Con la medesima sentenza il Tribunale di Brescia ha rigettato la domanda di risarcimento del danno formulata dagli attori e li ha condannati alla refusione delle spese di lite a favore di UBI Banca.

In merito a questa decisione del Tribunale di Brescia, l’Associazione Azionisti di Ubi Banca ha inviato il seguente comunicato: «Accogliamo con grande soddisfazione il provvedimento con il quale il Presidente dei Giudici per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bergamo, ha disposto l’archiviazione definitiva, accogliendo peraltro identica richiesta del Pubblico Ministero, delle denunce intentate da Ubi Banca nei confronti del Presidente dott. Giorgio Jannone, ingiustamente accusato di avere inviato mail ai dipendenti invitandoli a non raccogliere deleghe in bianco e a disattendere ogni ordine, impartito da chicchessia, che fosse contrario alle normative vigenti».

«Nel contempo accettiamo di buon grado la sentenza del Tribunale di Brescia che respinge la richiesta di annullamento dell’assemblea dei soci di Ubi Banca del 2013 , sentenza giunta peraltro a ridosso della nuova assemblea dei soci del 2016».

«Tra poche settimane l’assemblea di Ubi sarà comunque chiamata a rinnovare i vertici dell’istituto e, quindi, “i tempi della giustizia”, connessi alla atavica limitatezza delle risorse a disposizione della Magistratura, avrebbero comunque reso il nostro ricorso, di fatto, del tutto inutile».

«Nel merito il Tribunale di Brescia ha rilevato la carenza di legittimazione della nostra azione ed è indubbio che, sebbene il nostro ricorso rappresentasse un numero di azioni sufficiente, mancasse il requisito numerico dei soci previsto per le cooperative essendo solo 9 ( nove) i soci proponenti contro i 26 richiesti secondo l’interpretazione del Giudice ( sebbene in contrasto con gli 87 richiesti dalla banca)».

«Per questi motivi, accettando e non commentando , come sempre con il dogma del massimo rispetto, ogni decisione della Magistratura, sia essa favorevole o contraria, non proporremo alcun appello contro la sentenza del Tribunale di Brescia, confermando nel contempo che l’assemblea dell’Associazione dei Soci di Ubi Banca ha conferito mandato al Presidente Jannone affinché chieda la costituzione di parte civile in tutti i giudizi pendenti in sede penale presso le Procure della Repubblica di Bergamo, di Milano, di Cuneo, di Pisa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA