Dalla Mutua al gruppo Ubi, i primi
140 anni della Banca Popolare

Mercoledì 29 aprile compie 140 anni la Popolare di Bergamo. È del 29 aprile 1869 l'atto del notaio Elia Zerbini che sancisce la costituzione, con un capitale di 91.300 lire, della «Banca Mutua Popolare della Città e provincia di Bergamo», la sesta per fondazione tra gli istituti di credito cooperativo italiani. Si dice che una buona banca fa bene al territorio e un buon territorio fa bene alla banca. Quando è nata la Popolare, di istituti di credito a Bergamo ce ne erano proprio pochi, ma anche l'industrializzazione era agli inizi. Si stava muovendo il tessile, era nata cinque anni prima quella che diventerà poi l'Italcementi, ma tanti grandi nomi dell'industria, dalla Dalmine alla Magrini, sarebbero arrivati solo decenni dopo. Anche il panorama bergamasco del credito era ristretto. C'erano la Cassa di risparmio di Lombardia, aperta nel 1824, il monte di Pietà, attivo nel prestito al consumo, e la succursale della Banca Nazionale aperta nel 1862. E poi alcuni operatori che scontavano carta commerciale, come il Banco Ceresa. Ma di una banca locale si avvertiva l'esigenza. La prima banca popolare era stata promossa da Luigi Luzzati nel 1864 a Lodi. Nel 1865 analoghe esperienze nascono a Milano e Cremona e anche la Camera di Commercio di Bergamo si interessa della cosa. Tutto si ferma a fine 1866 per l'improvvisa liquidazione coatta nel 1866 della «Cassa di risparmio del Durino», che aveva aperto l'anno prima una filiale anche in Borgo San Leonardo «scottando» molti depositanti.

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