È un 40enne bergamasco
a dissetare i visitatori di Expo

Lo possiamo definire il garante dell’acqua potabile emessa dai 32 «chioschi dell’acqua» installati per soddisfare le migliaia e migliaia di visitatori dell’Expo che cercano una pausa dissetante gratuita.

Si chiama Nicola Pievani, 40 anni, nato a Bergamo, residente a Dalmine, laureato in giurisprudenza (indirizzo di impresa) e con alle spalle corsi intensivi in marketing e comunicazione alla Scuola direzione aziendale dell’Università Bocconi. Dapprima si è occupato di sistemi di gasatura per impianti a uso domestico, ma da otto anni lavora come libero professionista per una primaria azienda milanese, a capitale pubblico, specializzata in gestione del ciclo idrico integrato.

«Negli anni - afferma - avrò contribuito a realizzare circa 150 “casette dell’acqua” in vari comuni del Milanese, ma quella dell’Expo è certamente la prova del fuoco della nostra organizzazione. Sto parlando di impianti tarati su ipotesi di consumo, in continuo e totali, di 230 mila litri al giorno d’acqua naturale o gasata refrigerate, per servire un “range” tra le 140 mila e 250 mila persone al giorno che possono affluire in Expo. Ogni chiosco ha quattro punti di erogazione, due per l’acqua naturale refrigerata e due per la gasata refrigerata. Quasi ogni notte faccio il giro delle casette per controllare che la manutenzione venga fatta secondo il manuale di controllo che il gestore si è dato. Inoltre periodicamente facciamo l’analisi dell’acqua erogata».

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