Energia: conguagli entro i due anni
«Ora i contatori vanno letti più spesso»

L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha finalmente dato attuazione alle norme previste nella Legge di Bilancio : stop dunque ai maxi conguagli nelle bollette dell’energia elettrica. Le fatture ora si prescriveranno in due anni e non più in cinque, e in caso di bollette pazze i pagamenti saranno sospesi.

Sono misure pensate per venire incontro a famiglie e piccole imprese: dovrebbe essere così eliminato il fenomeno degli importi non ordinari e «salatissimi» nelle bollette dei consumatori. «Vuol dire che d’ora in poi (per essere precisi: dalle bollette in scadenza il 1° marzo prossimo per la luce e il 1° gennaio 2019 per il gas e 1° gennaio 2020 per acqua) le contestazioni potranno essere effettuate solo entro due anni» avvisa Mina Busi di Adiconsum Bergamo.

Una boccata di ossigeno per le famiglie che, spesso, si trovano a dover far fronte, dopo molto tempo, a una richiesta di integrazione del pagamento mensile dovuto alla mancata lettura dei contatori. Eppure la legge è chiara: la società che emette le bollette mensili sulla base dei consumi stimati deve provvedere almeno una volta all’anno a fare la lettura del contatore. Tant’è che molti giudici hanno dichiarato nulle le maxi bollette per conguagli conteggiate entro termini superiori.

Famiglie e piccole imprese in questo modo saranno maggiormente protette dal rischio di dover pagare le cosiddette «maxi bollette», cioè importi di entità molto superiore al consueto, «derivanti da rilevanti ritardi dei venditori, rettifiche del dato di misura precedentemente fornito dal distributore e utilizzato per fatturare o perduranti mancate letture del contatore da parte dei distributori, sempre che la mancanza non sia riconducibile alla condotta del cliente».

Secondo la nota di Arera, dunque, il cliente potrà richiedere la prescrizione cosiddetta breve e pagare soltanto gli ultimi 24 mesi fatturati. Il venditore sarà tenuto a informare il cliente della possibilità di farlo contestualmente all’emissione della fattura con queste caratteristiche e comunque almeno 10 giorni in anticipo rispetto alla scadenza dei termini di pagamento.

«Per i fornitori di servizi diventa ora imperativo uno scatto di efficienza nella relazione con il cliente. Fino ad ora la regola era che le morosità, vere o presunte, si trascinassero in estenuanti botta e risposta, il cui effetto principale era rinviare di anni la definizione delle controversie. Da adesso in poi i fornitori incapaci di muoversi in tempi brevi perderanno semplicemente il denaro dovuto dai clienti morosi (oltre a dover lasciar in pace quelli che sono a posto con i pagamenti)».

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