Fare impresa, Bergamo scivola giù
Dalla 15ª alla 18ª posizione in Italia

Udine è sempre prima. Sondrio guadagna cinque posizioni e diventa seconda. Monza scende dall’argento al bronzo. E Bergamo, fuori dalla top ten, scivola dalla 15ª alla 18ª posizione.

Stiamo parlando delle città capoluogo più attrattive per fare impresa, in base a uno studio che Ref ricerche sta curando per Unioncamere. La classifica viene stilata in base alla qualità e al costo dei servizi pubblici: acqua, rifiuti, energia e gas.

Bergamo, su 101 Comuni presi in considerazione, in base alle prime anticipazioni è tra le realtà più virtuose che si piazzano nella parte alta della graduatoria. Ma non primeggia e nel giro di un anno perde colpi, soprattutto nella capacità di mostrarsi attrattiva verso l’industria, tema caro all’amministrazione Gori, che a febbraio ha licenziato un pacchetto di incentivi proprio per favorire la vita delle imprese e l’attrazione di nuovi investimenti e posti di lavoro in città.

La ragione dello scivolamento di Bergamo al 18° posto, come spiegano da Ref, sta nell’aumento significativo registrato sulle tariffe del servizio idrico e nei problemi rilevati sugli indicatori di qualità per la distribuzione del gas, legati al pronto intervento e alle dispersioni, che risultano elevate come a Brescia e a Milano. Sull’acqua, però, costi a parte, la qualità tecnica è molto elevata: le perdite di rete, infatti, sono al 23%, inferiori rispetto alla media nazionale che è al 30%.

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