Foppapedretti riparte dal magazzino
«La produzione riprenderà a piccoli passi»

L’azienda di Grumello è stata tra le prime a fermare la produzione quando è scoppiata l’epidemia di coronavirus.

Foppapedretti, l’azienda di Grumello del Monte, famosa in tutto il mondo per la sua produzione di oggetti di arredamento e infanzia in legno, è stata tra le prime a fermare la produzione e oggi, nella Bergamasca, è tra le prime a ripartire, cominciando dal magazzino dove c’erano ancora delle scorte ma spera settimana prossima di poter dare il via, anche se lentamente, alla produzione. «Abbiamo chiuso ancora prima che fosse decretato, abbiamo quindi ora deciso di fare una riapertura progressiva per poter lavorare in sicurezza» spiega il presidente Luciano Bonetti.

Classe 1948, 72 anni, oggi ha voluto essere lì in mezzo ai suoi. «Siamo partiti dal magazzino, perchè avendo 25 mila metri quadri mettere al lavoro 6-7 persone (il distanziamento, ndr) non è un problema» spiega Bonetti. «Il nuovo dpcm ha permesso ai negozi che vendono prodotti per l’infanzia di riaprire e la Foppapedretti, strettamente legata a quel mondo, ha inviato alla prefettura di Bergamo una richiesta di deroga, specificando che sarebbe ripartita anche in funzione del servizio che doveva garantire ai negozi, usando il materiale che aveva già stoccato in magazzino - ricostruisce Simone Alloni della Filca Cisl - Questo ha permesso di gestire gradualmente la valutazione del rischio al rientro, tutto sta funzionando, e ora ci dobbiamo strutturare per la ripartenza della fabbrica che necessita di oculatezza dovendo garantire il distanziamento sociale».

La componente psicologica in questa ripartenza è forte, siamo in una delle zone più colpite dall’epidemia, dove l’esperienza di un lutto ha coinvolto tanti. «La mia testa farà fatica a riprendersi, abbiamo perso molte persone vicine - ricorda il sindacalista - Capisco quindi chi è chiamato a rientrare in fabbrica con che spirito lo fa». Ma l’azienda ha mostrato apertura, «non è scontato, in tanti chiedono di ripartire e basta» conclude. «Per fortuna i bambini continuano a nascere e noi dobbiamo riaprire per presidiare il mercato, l’online, i negozi prima infanzia che hanno bisogno di essere riforniti e tenere alimentato estero, con la Cina che è ripartita e continua a pressarci - sottolinea Bonetti - Vogliamo ripartire settimana prossima con la nostra fabbrica, piano piano per produrre almeno gli stock necessari: all’inizio con circa 40 persone su 15mila/18mila metri quadri (in totale i dipendenti del gruppo sono 280, di cui 105 impegnati nella produzione). Ma operiamo in un paese difficile, dove continuano a promettere soldi alle aziende che poi non arrivano, troppe promessi e pochi fatti: Questo mese abbiamo anticipato la cassa integrazione ma la situazione è difficile, le nostre risorse non sono infinite» conclude.

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