Taglio Imu e Irap agricole, è scontro
Il ministero: ricostruzioni infondate

Sul taglio dell’Irap e Imu agricole l’assessore all’Agricoltura della Lombardia Gianni Fava attacca il governo e parla di «una fregatura colossale». La replica: «Ricostruzioni assurde, servono solo per la sua personale polemica quotidiana».

Ma andiamo con ordine. «Il taglio a Imu e Irap in agricoltura, annunciato da Renzi e Martina, è una fregatura colossale, che, per dare un beneficio agli agricoltori di 460 milioni di euro, toglie al comparto un miliardo e 20 milioni», ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura della Lombardia Gianni Fava porta al premier e al ministro delle Politiche agricole.

«In base alle dichiarazioni del ministro Martina delle scorse settimane, il gettito Imu in agricoltura è di 260 milioni, mentre l’Irap ammonta a 200 milioni - ricorda Fava -. Ma, anche ammesso e non concesso di azzerare le due poste con questa norma, la copertura è fatta in altro modo e, dalle schede che girano informalmente, la penalizzazione ammonta a un miliardo. Viene infatti azzerata l’agevolazione sul gasolio agricolo, che da sola vale 700 milioni, viene ammortizzato il vantaggio sull’imposta di registro, vengono cioè portate le transazioni di registro dall’1 per cento a 9 per cento, che vale, secondo le stime del Tesoro, 100 milioni di euro. In più, viene eliminato il vantaggio della forfettizzazione alle aziende che fatturano più di 2 milioni di euro e questa operazione vale, secondo i calcoli che circolano informalmente, 220 milioni di euro. In totale fa 1 miliardo e 20 milioni, alla faccia del saldo invariato».

In pratica, secondo l’assessore Fava, «si tratta di una presa in giro galattica e mi stupisce che il mondo agricolo abbia applaudito in modo entusiastico; temo che qualcuno non glielo abbia spiegato bene». «Mi preoccupa il silenzio delle organizzazioni sindacali - ammette Fava -, soprattutto perché l’annunciato decreto colpisce gravemente l’agricoltura del Nord. Oltre il 50 per cento del gettito arriverà dal sistema agricolo della Lombardia, ma, nondimeno, a farne le spese saranno gli agricoltori del Centro e del Sud, perché il taglio del gasolio agricolo colpirà l’ortofrutta in primis e le produzioni di cereali».

In proposito è intervenuto Leonardo Bolis, presidente di Confai: «Se venissero tolte le agevolazioni sul gasolio agricolo, le imprese agromeccaniche sarebbero costrette ad aumentare le tariffe dei servizi agli agricoltori, con ripercussioni estremamente negative sulla redditività del comparto».«L’assessore Fava svolge con grande attenzione il proprio mandato – prosegue Bolis -. Tuttavia, ci auguriamo che questa volta si sia sbagliato, perché se l’eliminazione di Imu e Irap dovesse impattare negativamente sulle agevolazioni del gasolio agricolo, sarà inevitabile per i contoterzisti riversare l’aumento dei costi di produzione sulle imprese agricole».

Confai, fa sapere il coordinatore nazionale e direttore di Mantova, Sandro Cappellini, «si è subito interessata attraverso i propri canali al ministero delle Politiche agricole». Anche perché, sostiene Confai, in questo frangente economico pesante non è il momento di fare proclami, ma di sostenere con forza un comparto in sofferenza. «Chiediamo chiarezza su gasolio agricolo e altre conseguenze per il comparto – spiega il segretario alla presidenza di Confai, Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo -. Sull’Irap circolano informazioni nebulose, in base alle quali non sarebbe abolita totalmente ma detassata solo la manodopera». Confai non si sbilancia in giudizi avventati e attende delucidazioni dal governo, ma invita il mondo agricolo a compattarsi per il vero interesse dell’agricoltura.

Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali precisa che «le ipotesi sulle coperture relative al taglio di Imu e Irap agricole uscite su alcuni organi di stampa sono prive di fondamento». E Marco Carra, deputato Pd, commenta così le dichiarazioni dell’Assessore Gianni Fava sul taglio dell’Imu e dell’Irap agricole: «Le ricostruzioni che l’assessore Fava annuncia sulle scelte della prossima legge di stabilità sono assurde e servono solo per la sua personale polemica quotidiana. Spiace che l’assessore anziché essere costruttivo intenda il suo lavoro in questo modo. La lombardia meriterebbe sicuramente di meglio».

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