Giornata nera... per le tasse
Dall’Imu all’Irap. Oggi si paga

Nonostante lo stop alle tasse sulla prima casa oggi sarà comunque un giorno «nero» per i contribuenti, chiamati alla cassa per ben 24 versamenti.

Tra Irpef, Tasi, Imu, Ires, Iva, Irap e addizionali comunali/regionali, le imprese e le famiglie dovranno versare, secondo i calcoli della Cgia, oltre 50 miliardi. Di questi, 34,8 andranno all’Erario, 11 ai Comuni e 5,3 alle Regioni. Una giornata nera, quindi, che avevamo ben segnato tutti sul calendario. Entro il 16 giugno, infatti, quasi 25 milioni di proprietari di seconde case ma anche di prime rientranti nelle categorie «lusso» sono chiamati a versare il primo acconto di Imu e Tasi residua. La prima tranche varrà, secondo i calcoli della Uil, 10,1 miliardi di euro (per un totale di 20,2 miliardi di euro a conguaglio), con un costo medio sulla seconda casa di 535 euro ora e di 1.070 euro medi totali a fine anno, con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città. Sulle prime case signorili, la media è invece di 1.305 euro di acconto, per un totale annuale di 2.610 euro, con punte di oltre 6 mila euro.

Anche se sull’abitazione principale non si pagano più le imposte, spiega Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil, per 3,5 milioni di proprietari non è proprio così. Chi possiede una pertinenza alla prima casa della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie) l’Imu/Tasi va comunque versata, ma con l’aliquota che spesso è quella delle seconde case, con costi medi di 55 euro, con punte di 110 euro.

La somma delle aliquote dell’Imu e della Tasi per ciascuna tipologia di immobile non può essere superiore all’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’Imu al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille, e ad altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di immobile. Per il 2016 il limite del 10,6 per mille può essere superato dello 0,8 per mille (arrivando così all’11,4 per mille).

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