Il bilancio 2014 di Ubi Banca
Dividendo di 8 centesimi per azione

Il Consiglio di Gestione di Unione di Banche Italiane Scpa (Ubi Banca) ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e consolidato di Ubi Banca relativi all’esercizio chiusosi il 31 dicembre 2014, che verranno sottoposti per approvazione al Consiglio di Sorveglianza il prossimo 11 marzo . Dividendo di 8 centesimi per azione. Per Massiah, consigliere delegato, prime indicazioni 2015 migliori del previsto.

Il Consiglio di Gestione proporrà all’Assemblea dei Soci, che si terrà in prima convocazione il 24 aprile e in seconda convocazione il 25 aprile 2015, la distribuzione di un dividendo unitario di 0,08 euro alle 900.265.380 azioni in circolazione (pari al numero di azioni costituenti il capitale sociale al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio).

Il dividendo, se deliberato dall’Assemblea dei Soci nella misura proposta, sarà messo in pagamento con data di stacco, record date e data di pagamento rispettivamente il 18, 19 e 20 maggio 2015. Il monte dividendi ammonterà a circa 72 milioni di euro, a valere sulla riserva straordinaria.

In sede di determinazione dei risultati per l’anno 2014, UBI Banca ha proceduto alla contabilizzazione di rettifiche di valore essenzialmente su avviamento e su attivi intangibili (Impairment) per un importo di 882,7 milioni di euro, al netto delle imposte e dei terzi. Tale svalutazione riflette gli esiti dell’annuale verifica di impairment, effettuata recependo nel modello valutativo l’impatto dei diffusi segnali esogeni che hanno interessato il sistema bancario italiano, quali la conferma di uno scenario prolungato di tassi bassi, un’aspettativa di lenta crescita dell’economia, un livello contenuto di inflazione attesa. Tali elementi di incertezza sono stati attentamente ponderati nella definizione delle componenti economiche e dei target di capitale utilizzati per la quantificazione dell’impairment.

Il 2014 si è chiuso, a seguito della contabilizzazione di 882,7 milioni netti di impairment su avviamento e intangibili di cui sopra, con un risultato negativo per 725,8 milioni di euro, rispetto ad un utile di 250,8 milioni del 2013. L’utile dell’anno al netto delle poste non ricorrenti, rappresentativo dell’andamento della gestione, si è attestato a 146,5 milioni di euro, segnando un significativo aumento del 46,2% rispetto ai 100,2 milioni del 2013.

Il 2014 ha evidenziato, da un lato, il buon andamento dei proventi operativi «core», saliti di oltre 107 milioni rispetto al 2013 grazie all’evoluzione del margine d’interesse (+67,6 milioni) e delle commissioni nette (+39,5 milioni), mentre il risultato della finanza, seppur molto positivo, si è mosso verso livelli più fisiologici rispetto al 2013 (200 milioni vs 325 milioni nel 2013). Dal lato dei costi, è proseguita per il sesto anno consecutivo la contrazione degli oneri operativi, in calo dell’1,6% - circa 34 milioni - rispetto al 2013, nonostante la realizzazione di importanti sviluppi progettuali in corso d’anno.

Per quanto riguarda il comparto del credito, il 2014 registra rettifiche su crediti per 929 milioni -incluse le evidenze dell’AQR - rispetto ai 943 milioni del 2013. L’importante riduzione nella generazione di nuovi flussi di crediti deteriorati conferma la tendenza delineatasi in corso d’anno: il passaggio di crediti in bonis a crediti deteriorati è diminuito del -36,2% rispetto al 2013, supportando l’aspettativa di un costo del credito più contenuto per i prossimi anni.

Dal punto di vista patrimoniale, nel 4° trimestre del 2014 si è assistito ad un leggero incrementodegli impieghi. La favorevole tendenza, sostenuta anche dall’assegnazione dei primi fondi TLTRO, viene confermata dalle prime evidenze di gennaio. Infine, a dicembre 2014 gli stock di crediti deteriorati risultano in via di sostanziale stabilizzazione, sia in termini lordi (+0,4 miliardi mentre crescevano di 1,7 miliardi nel 2013 e di 2,4 nel 2012) che in termini netti (+0,2 miliardi, mentre crescevano di 1,2 miliardi nel 2013 e di 1,8 nel 2012).

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