Il Gigante in stato di agitazione
Blocco degli straordinari per 60 lavoratori

Stato di agitazione al Gigante, con la Cgil che annuncia: «Contro la volontà aziendale di stravolgere i contenuti del contratto integrativo (su cui la discussione fra sindacati e azienda si è interrotta) è stato aperto mercoledì 23 settembre uno stato di agitazione con il blocco delle ore straordinarie che, in provincia di Bergamo, coinvolge circa 60 lavoratori».

Si tratta dei dipendenti del punto vendita di Bottanuco più alcuni lavoratori distaccati e al momento collocati nei punti vendita di Albino e Bergamo. Nelle prossime settimane non si esclude la proclamazione di uno sciopero.

La trattativa sull’integrativo si è interrotta bruscamente il 18 settembre a fronte delle richieste dell’azienda di ridurre in maniera drastica e generalizzata le condizioni economiche e normative del contratto: ad esempio l’azienda ha chiesto la trasformazione del premio di produzione fisso in premio variabile, la ridiscussione dei buoni pasto, l’eliminazione dei trattamenti migliorativi (rispetto al Contratto nazionale) in materia di pause, malattia, maggiorazioni dei giorni festivi del mese di dicembre, ma anche la definizione di un codice di autoregolamentazione della Legge 104 (permessi per assistenza a persone con disabilità) e la previsione di trasferte ancora più flessibili.

«La disponibilità dimostrata dalle organizzazioni sindacali territoriali e regionali e dai delegati è stata ampia, nonostante le difficoltà» ha commentato Mauro Rossi della Filcams-Cgil di Bergamo, presente alla trattativa.«Eravamo disponibili a confrontarci su tutti i temi, ma abbiamo chiesto che venisse esclusa sin da subito la richiesta di trasformare in variabile il premio di produzione che oggi è fisso e ormai consolidato in busta paga da decenni. L’azienda, però, ha deciso di interrompere il confronto e ha lasciato il tavolo. Non sappiamo ora come il Gigante intenderà procedere, ma riteniamo comunque grave ed inaccettabile quanto accaduto. L’azienda, di fatto, sta cercando di abolire quarant’anni di contrattazione integrativa, volendo far pagare ai lavoratori sia un recupero di redditività aziendale che il costo dei prossimi aumenti del Contratto nazionale».

La mobilitazione coinvolge tutti i punti vendita lombardi, esclusi quelli gestiti dall’altra società del gruppo, Rialto Srl che ad oggi non ha alcun contratto integrativo. Ecco perché in bergamasca la mobilitazione riguarda solo il negozio di Bottanuco (Albino e Bergamo sono infatti gestiti da Rialto Srl).

«Sulla situazione dei lavoratori di Rialto Srl, durante la trattativa, abbiamo proposto all’azienda di discutere un contratto integrativo di gruppo applicabile ovunque» conclude Rossi. Per giovedì, intanto, sono in programma quattro assemblee nel punto vendita di Bottanuco: in quella sede si discuterà coi lavoratori delle iniziative future.

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