Imu agricola: via libera. Ma è polemica
«Tassa ingiusta». Cisl: «Iniquità insanabili»

Via libera definitivo della Camera al decreto legge sull’Imu agricola, che proroga tra l’altro l’esercizio della delega fiscale. Ma è già polemica.

Il testo è stato già approvato dal Senato e non è stato modificato durante l’iter a Montecitorio. I sì sono stati 272, i no 153, 15 gli astenuti.

Sul nuovo regime è già polemica. «Una tassa ingiusta quella che il governo Renzi ha imposto sul mondo agricolo - ha commentato Cosimo Latronico (FI), componente della Commissione Bilancio della Camera - che si abbatte spesso contro aree territoriali del Paese già deboli ed a ritardo di sviluppo come le regioni del Mezzogiorno».

«Anziché aiutare queste aree si accresce la pressione fiscale - osservano i contrari - dimenticando che i veri custodi dei territori sono i proprietari dei fondi che assicurano ordine e cura. E proprio questi ultimi, invece che essere facilitati questi ultimi, in una prospettiva di responsabilità sussidiaria, vengono colpiti fiscalmente. Senza dimenticare poi il colpo assestato all’equilibrio dei bilanci di migliaia di Comuni italiani che si sono visti tagliare, a bilancio concluso, consistenti risorse ed ora devono sperare in una riscossione assai improbabile».

«Un provvedimento sbilanciato, con contraddizioni ed iniquità insanabili senza il coinvolgimento delle parti sociali». Lo afferma Luigi Sbarra, segretario confederale della Cisl. «Il decreto porta con sè pesanti criticità per migliaia di piccole realtà familiari che compongono l’ossatura dell’agricoltura italiana. L’imposta continua ad applicarsi su terreni poco redditizi, solo perché collocati sotto i 600 metri».

«Il criterio secco dell’altitudine - prosegue la Cisl - è miope, non tiene conto di tante aree interne economicamente depresse che andrebbero maggiormente sostenute, come sancisce anche la nostra Costituzione. La Cisl chiede parametri diversi di proporzionalità che tengano conto della reale redditività dei terreni. Fondamentale, poi, il riconoscimento della sospensione degli adempimenti per gli agricoltori colpiti da gravi fitopatie che hanno devastato intere colture, come la Xylella fastidiosa. Vanno infine riattivate le agevolazioni Irap introdotte dal decreto 91/2014 ed abrogate da questo provvedimento. Sostenere le piccole e micro imprese, specialmente in agricoltura, vuol dire creare le condizioni migliori per la crescita del lavoro produttivo».

La Cisl chiede al Governo Renzi di raddrizzare le storture del provvedimento aprendo con il sindacato e gli altri soggetti sociali uno spazio di lavoro comune su obiettivi condivisi.

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