Inchiesta Ubi Banca
La decisione nel pomeriggio

Intorno alle 11 le difese hanno terminato di parlare in Tribunale a Bergamo sull’inchiesta Ubi. Nel pomeriggio è prevista la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio a carico di 31 persone (tra le quali la banca come persona giuridica) nel procedimento per la vicenda Ubi.

È attesa intorno alle 16.30 la decisione del gup di Bergamo Ilaria Sanesi sulla richiesta di rinvio a giudizio a carico di 31 persone (tra le quali la bcome persona giuridica) nel procedimento per la vicenda Ubi. Nella mattinata si sono tenute le ultime repliche dei difensori e il giudice si è ritirato in camera di consiglio fornendo le 16.30 come ora di lettura del provvedimento. In aula era presente il presidente emerito di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, che rientra fra gli imputati. 

Il gup Ilaria Sanesi deciderà quindi per il rinvio a giudizio o il proscioglimento dalle accuse per Ubi e 30 persone. I reati contestati dall’accusa sono omessa comunicazione e ostacolo alle autorità di vigilanza e illecite interferenze nell’assemblea elettiva del 20 aprile 2013.

Il banchiere Bazoli, 85 anni, è accusato di essere il «dominus» dell’anima bresciana della banca e di aver costituito con Emilio Zanetti, per la derivazione bergamasca, la cabina di regia che decideva le nomine e influenzava la governance. Il banchiere ha sempre sostenuto di non aver mai agito per tornaconto personale. La fusione tra Bpu e di Blp, di cui all’epoca era vicepresidente, si era resa necessaria per scongiurare che quest’ultima finisse in mani spagnole, aveva spiegato Bazoli negli scorsi mesi. Il banchiere ha rivendicato il ruolo di «ideatore e protagonista» della fusione, così come qualche tempo prima aveva promosso quella fra Banca Intesa e San Paolo. Il tutto, aveva raccontato, per evitare scalate di gruppi stranieri, così in voga in quel periodo.

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