Italcementi, sciopero di 8 ore
Braccia incrociate il 30 ottobre

Braccia incrociate per gli impiegati della sede del Gruppo Italcementi,
del Centro Tecnico di Gruppo e per i dipendenti di Calcestruzzi spa. Venerdì, intanto, l’assemblea pubblica.

Alla fine nella vertenza Italcementi lo sciopero è stato proclamato: sarà il 30 ottobre e ad incrociare le braccia per otto ore saranno chiamati gli impiegati della sede di via Madonna della Neve, del Centro Tecnico di Gruppo e di Calcestruzzi spa.

Dopo il flash mob di mercoledì davanti al Comune di Bergamo, e alla vigilia dell’assemblea pubblica che si terrà venerdì (Cinema Teatro del Borgo a Bergamo ore 17), giovedì Fillea-Cgil, Filca Cisl e Feneal-Uil hanno annunciato l’astensione dal lavoro per venerdì della prossima settimana, 30 ottobre. Dalle ore 6.30 si terrà anche un presidio davanti alla portineria centrale della sede del Gruppo, in centro a Bergamo.

Le lavoratrici e i lavoratori scioperano l’intera giornata per rivendicare l’attivazione della proroga per cassa integrazione guadagni straordinaria complessa per 12 mesi dal 1° febbraio 2016 per l’intero gruppo di Italcementi; le risposte da parte dell’amministratore delegato di HeidelbergCement alle proposte formulate da parte del Coordinamento Nazionale delle Rsu e dalle segreterie Nazionali di Feneal, Filca e Fillea nazionali; la presentazione di un piano industriale, che renda esplicito l’assetto produttivo, amministrativo, gestionale, commerciale, di ricerca e sviluppo del nuovo costituendo gruppo in Italia, in particolare per la sede centrale di Bergamo.

«Il Governo - dicono unitariamente le tre sigle sindacali - deve provvedere ad attenuare la riduzione degli ammortizzatori sociali previsti dalle nuove norme. Non si taglia la protezione sociale della gente in un momento di crisi. L’acquisizione da parte di Heidelberg del gruppo Italcementi è una grave perdita del patrimonio industriale di questo paese, non accettiamo che si trasformi in una perdita occupazionale con devastanti conseguenza per il territorio. Abbiamo bisogno di chiarezza! Gli assetti del nuovo Gruppo, non possono essere definiti in assenza di un piano industriale e senza aver dato risposte positive alle nostre proposte. Il patrimonio professionale e il livello di ricerca e innovazione oggi dispiegati dai lavoratori del Gruppo Italcementi non possono essere dispersi». E continuano: «Ribadiamo che la libertà di opinione, garantita dalla costituzione e dal Contratto Nazionale del Lavoro del cemento, non deve essere mai messa in discussione. La risoluzione dei problemi non passa dal mettere in discussioni i diritti fondamentali della nostra democrazia ma dal confronto, anche aspro, a livello sindacale».

Intanto venerdì 23 ottobre si terrà un’assemblea pubblica al Cinema Teatro del Borgo a Bergamo (ore 17) dal titolo «Vendita Italcementi: la finanza batte il lavoro? Idee e proposte a difesa del patrimonio umano, industriale e occupazionale».

Parteciperanno Giuseppe Mancin segretario generale Feneal-Uil Bergamo, Marinella Meschieri, Segretario Fillea-Cgil nazionale, Matteo Rossi, Presidente Provincia di Bergamo, Giorgio Gori, sindaco del Comune di Bergamo, un rappresentante della Regione Lombardia e Ferdinando Piccinini, segretario generale della Cisl di Bergamo. Sono invitati i parlamentari bergamaschi e i segretari provinciali di partito.

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