Jobs Act, arrivano i primi effetti
Le aziende bergamasche stabilizzano

Non convince i sindacati (qualcuno in parte, come la Cisl, qualcun altro del tutto, vedi la Cgil), ma i primi effetti del Jobs act si traducono in assunzioni - con contratto a tutele crescenti - da parte di piccole e grandi imprese bergamasche.

Beninteso, non stiamo parlando di numeri da capogiro e si tratta di stabilizzazioni di personale che già lavora nelle aziende in questione, segno che, comunque, contratti interinali e a tempo determinato restano la forma preferita dalle imprese per «testare» le capacità del lavoratore.

Proprio oggi per tre operai della Same Deutz-Fahr (trattori e macchine agricole) di Treviglio scatta l’assunzione con il contratto a tutele crescenti. Si tratta di persone che fino a ieri avevano un contratto interinale, in una realtà - la Same - in cui non c’è un ricorso massiccio a questa forma contrattuale, tanto che su 1.377 dipendenti ad avere il posto fisso sono 1.246 (131 hanno un contratto di apprendistato o a tempo determinato o, appunto, interinale).

Un’altra azienda metalmeccanica, la Brembo (sistemi frenanti), ha messo nero su bianco, all’interno dell’integrativo, l’impegno a trasformare 35 contratti a tempo determinato in «posti fissi» e i tempi lasciano presupporre che si tratti di assunzioni con contratti a tutele crescenti (in tutto l’azienda conta circa 2.800 addetti).

Sul fronte della chimica la Fine Foods & Pharmaceuticals Ntm (prodotti farmaceutici, dietetici e integratori) con quartier generale a Verdellino e 331 dipendenti ha in programma «tra le 35 e le 40 assunzioni entro l’anno, la maggior parte concentrate nei prossimi due mesi», come spiega il presidente e amministratore delegato Marco Eigenmann.

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