Jobs Act, boccata d’ossigeno a Bergamo
Contratti a tempo indeterminato: + 30%

Una ricerca elaborata dal parlamentare Pd Antonio Misiani, che verrà presentata ufficialmente sabato 21 novembre al Centro Congressi, evidenzia i grandi progressi sul fronte del lavoro nei primi nove mesi dell’anno, frutto dell’effetto Jobs act. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente infatti, gli avviamenti sono cresciuti quasi del 30% e anche il saldo con le cessazioni si è rivelato ampiamente positivo.

«I dati sono lì, da vedere: si tratta di un punto di svolta quasi rivoluzionario per il mercato del lavoro dopo anni di evidente declino». Così l’onorevole Antonio Misiani commenta i dati della ricerca che ha condotto sul Jobs act: il lavoro del parlamentare Pd sarà oggetto di un’ampia discussione domani pomeriggio al Centro congressi a cui partecipare anno molti esperti ed addetti ai lavori tra cui l’ex ministro del Lavoro Tiziano Treu. La ricerca ripercorre i primi 9 mesi del mercato del lavoro in Lombardia e in particolare in provincia di Bergamo evidenziando un dato su tutti: il grande balzo degli avviamenti (e quindi di nuove posizioni) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

«Qualcuno ha cercato di liquidare i primi mesi di Jobs act soprattutto con le stabilizzazioni – spiega Misiani – che pure sono importantissime perché trasformano posti precari in contratti a tempo indeterminato. Ma non finisce qui. E lo dimostrano chiaramente i dati sugli avviamenti dei contratti a tempo indeterminato, che fanno segnare un +29,9% in Bergamasca e +31,4% in Lombardia, nei primi nove mesi 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014».

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