La ricetta in una scatola trovata per caso
Torna un formaggio vecchio di 250 anni

Un milanese trapiantato in Valle di Scalve e un bergamasco mettere in produzione un formaggio con una ricetta vecchia di 250 anni.

Una ricetta che arriva dal passato, un ritrovamento casuale, la passione e la voglia di due uomini di mettersi in gioco. Sembrano gli appunti per un romanzo e invece sono i dati reali che hanno permesso ad Attilio Perego (milanese d’origine) e a Michele Andrioletti, titolare di un’azienda agricola in Valle Rossa, di mettere in produzione un formaggio, che hanno chiamato «1753 Formaggio Nero della Nona».

«Nel 1990 circa – comincia a raccontare Perego – iniziai a ristrutturare la baita di famiglia, che si chiama “La Püra (paura, in dialetto, ndr)”, e che si trova nella frazione di Nona, in Valle di Scalve».

Durante i lavori, nel muro del camino, si notano alcune lettere incise nella pietra e una data: 1753. «Rimuovendo questa pietra – continua Perego – abbiamo trovato un piccolo spazio, in cui era custodita una scatola di metallo, contenente una matita, corde e spaghi e un piccolo quaderno di un ignoto pastore».

Il quaderno viene poi riposto e «solo un paio di anni fa – racconta ancora Perego – l’ho ripreso in mano. Ho scoperto così che, in un dialetto particolare, proprio dei pastori, è riportata una sorta di contabilità sui capi di bestiame e una ricetta per fare un tipo di formaggio che, a memoria degli anziani della frazione, che ho interpellato anche per tradurre le parole, non viene prodotto».

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