Latte, sospesa la mobilitazione
«Cordoglio per le vittime del terrorismo»

«Di fronte al vile attentato che ha colpito il cuore dell’Europa gli allevatori italiani sospendono temporaneamente le attività di mobilitazione sul latte». Lo annuncia il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’esprimere il profondo cordoglio dell’Organizzazione per le vittime dell’incomprensibile strage di Parigi.

Sospesa quindi la mobilitazione, che nei giorni scorsi aveva toccato livelli tensione piuttosto alti. «C’è la volontà di alimentare tensioni nel Paese con la provocatoria offerta di un centesimo in più per litro di latte che umilia il lavoro quotidiano degli allevatori italiani», aveva affermato Coldiretti alla conclusione del tavolo sul latte con Assolatte al Ministero delle Politiche Agricole.

«Si vuole deliberatamente destabilizzare il sistema - denuncia la Coldiretti -, proprio nel momento in cui la ripresa dei consumi, dell’economia e dell’occupazione fa ben sperare anche per l’agroalimentare che è la principale voce di spesa dei cittadini. Si rischia di annacquare - precisa la Coldiretti - i buoni risultati per il settore agricolo realizzati con la legge di stabilità varata dal Governo Renzi».

«Una comoda sponda per le forze che non credono nel Paese e vogliono mantenere bloccata l’Italia. Si tratta di una chiara dimostrazione che la multinazionale francese Lactalis, proprietaria dei marchi Parmalat, Galbani, Locatelli e Invernizzi, insieme ad altri industriali vuole colpire il vero Made in Italy, fatto con latte italiano. Sembrano prevalere - spiega la Coldiretti - le ragioni di un patto scellerato tra Lactalis, quota parte dell’industria e i grandi traders del latte, per puntare sulla produzione straniera da rivendere ai consumatori italiani a prezzi maggiorati fino al 50 per cento rispetto a quelli di altri Paesi Europei. Il disegno è chiaramente quello - precisa la Coldiretti - di far chiudere il maggior numero di stalle per dimezzare la produzione italiana e lucrare sull’ importazione di latte da Paesi con meno controlli e bassa qualità.La Coldiretti non permetterà che questo accada e alza il livello della mobilitazione per difendere le stalle, il lavoro, il territorio da coloro che non rispettano la legge e vogliono umiliare il Paese».

«Gli allevatori della Coldiretti chiedono che il compenso riconosciuto sia almeno commisurato ai costi di produzione che variano dai 38 ai 41 centesimi al litro secondo l’analisi ufficiale effettuata dall’Ismea in attuazione della legge 91 del luglio 2015 che prevede l’obbligo di contratti a dodici mesi».

Intanto continuano le tensioni, con un presidio al centro di smistamento logistico di Carrefour a Massalengo, ne Lodigiano. A questa manifestazioni se ne collegheranno altre sul territorio lombardo.

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