Mai così giù da 4 anni in Bergamasca
Meno di 90 mila assunzioni sul territorio

Da quattro anni a questa parte, la discesa delle assunzioni nella nostra provincia è massiccia e preoccupante. La crisi sul territorio è generalizzata, con picchi negativi in alta Val Seriana e nell’alto Sebino. Il settore più vivace è l’agricoltura, ma pesa poco. E un contratto su due è a tempo determinato.

Un quadro preoccupante quello che emerge dall’analisi condotta dall’ufficio studi della Cgil provinciale, che ha messo in fila i dati su avviamenti e cessazioni dal 2010 al terzo trimestre di quest’anno, ricavati dai rapporti periodici dell’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro.

Il primo dato che balza all’occhio è il minimo toccato dalle assunzioni. Nei primi nove mesi dell’anno sono scese sotto quota 90 mila e si sono attestate a 88.950. Sono il 2,7% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’8,8% in meno rispetto ai primi nove mesi del 2010. E addirittura il 15,5% in meno rispetto al picco toccato nel periodo tra gennaio e settembre del 2011.

Il calo degli avviamenti, sottolinea fra l’altro la Cgil, «risulta ancor più rilevante se si considera che il terzo trimestre è quello con i valori più alti». E se si pensa che gli ultimi tre mesi dell’anno di solito sono quelli con il maggior numero di cessazioni, il dato complessivo sull’intero anno rischia solo di peggiorare.

Tra i settori, il più dinamico è l’agricoltura. Qui, pur con un rallentamento quest’anno, le assunzioni sono in crescita, ma sono poca cosa rispetto al quadro complessivo: meno di 1.900 contratti su un totale di quasi 89 mila, ovvero poco più del 2%.

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