Mercatone uno, cassa integrazione
per i dipendenti fino al 31 dicembre

Per i 30 lavoratori del punto vendita di Verdello firmata la cassa integrazione straordinaria fino a dicembre. Soddisfatti a metà i sindacati.

È in arrivo la cassa integrazione straordinaria per i 1.800 lavoratori di Mercatone Uno. Lo si apprende da fonti sindacali presenti al tavolo che si era aperto al Mise mercoledì 19 giugno. Secondo il verbale firmato dalle parti, la Cigs partirà dal 24 maggio (giorno in cui il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della Shernon) e durerà fino al 31 dicembre 2019. I lavoratori non percepiscono lo stipendio dal mese di aprile (quando ne hanno ricevuto solo due terzi).

La firma del verbale raggiunge l’obiettivo principale, che era l’ammortizzatore per i 1.800 dipendenti (30 dei quali del punto vendita di Verdello), anche se i sindacati avrebbero voluto una sua retrodatazione fin dai contratti del 2018, quelli precedenti all’accordo con Shernon Holding «perché gli attuali – hanno spiegato –, soprattutto quelli part time, garantirebbero ai lavoratori cifre molto basse». Una condizione che però non è stata accettata dai nuovi commissari eletti nei giorni scorsi.

All’incontro romano di ieri erano presenti i rappresentanti delle regioni coinvolte (tra cui la Lombardia), i sindacati e i rappresentanti del ministero (presenti il vice capo di gabinetto del ministro, Giorgio Sorial, e il sottosegretario Davide Crippa).

Soddisfatti a metà i sindacati per un accordo che però non regala grandi garanzie economiche ai lavoratori. «Alla fine si è firmato il verbale – spiega Terry Vavassori, segreteria di Fisascat Cisl di Bergamo – per velocizzare la procedura, anche perchè i lavoratori da mesi non percepiscono mensilità complete. Detto questo è logico che ci aspettavamo un’attenzione maggiore da parte del ministero e dai vari organismi, perché concedere una Cigs retroattiva, avrebbe significato altre cifre per lavoratori che in alcuni casi con la nuova gestione avevano dovuto passare ad altre mansioni».

«La richiesta sindacale – spiega Mauro Rossi della segreteria Filcams-Cgil di Bergamo – era di basare il calcolo della Cigs sul monte ore contrattuale precedente a Shernon, perchè tanti lavoratori, con l’ultima gestione, hanno visto ridursi le ore di contratto e tanti da full time, sono dovuti passare a part time».

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