Merci pericolose, lo scalo
va sul tavolo del ministro Lupi

A tre mesi ormai dalla sospensione del trasporto delle merci pericolose allo scalo di Bergamo, non s’intravede ancora una soluzione. Lo scalo di Melzo, infatti, non è un’alternativa percorribile. Lo ha stabilito il sopralluogo di ieri, il secondo nell’arco di una settimana.

A tre mesi ormai dalla sospensione del trasporto delle merci pericolose allo scalo di Bergamo, non s’intravede ancora una soluzione. Lo scalo di Melzo, infatti, non è un’alternativa percorribile. Lo ha stabilito il sopralluogo di ieri, il secondo nell’arco di una settimana.

E nel frattempo la questione arriva sul tavolo del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. A chiedere il suo intervento urgente è Assoferr, l’Associazione operatori ferroviari e intermodali. Dal momento che tutto quanto richiesto sul fronte sicurezza è stato rispettato, scrive Assoferr a Roma, lo scalo per il trasporto delle merci pericolose deve essere riaperto.

Già al primo incontro erano emerse difficoltà per i tempi tecnici di scarico delle merci e il tipo di materie da trasportare. Ieri la conferma: le merci pericolose che fino a marzo transitavano allo scalo ferroviario di Bergamo non possono andare a Melzo.

Se ne potrà riparlare eventualmente dopo l’ampliamento, ma sarebbe come minimo fra un anno. E comunque, da quanto si apprende, non ci sono certezze né sull’allargamento dello scalo né sul fatto che dopo i lavori questo possa ospitare le merci pericolose che interessano le aziende chimiche bergamasche, come Polynt e 3V Sigma.

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 9 luglio 2014

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