Metalmeccanici, i dati lombardi
Fiom: «Oltre 5.000 posti a rischio»

Licenziamenti in aumento nel comparto metallurgico. Si tratta di dati in controtendenza rispetto agli ultimi rilevamenti mensili da parte dell’Istat, che fotografano una situazione di profonda crisi, nella quale sono coinvolti molti settori produttivi lombardi.

Trecentoquarantaquattro esuberi nello scorso mese di giugno tra i metalmeccanici, 2.700 a metà anno in Lombardia. Nel giugno 2015 le tute blu messe in mobilità furono 273 nel giugno 2015, 3174 nel primo semestre del 2015. Come sono ripartiti i quasi 350 lavoratori messi in mobilità del mese scorso? È Milano il distretto più colpito con 118 esuberi, seguito da Lecco con 118. È di 31 licenziamenti il bilancio a Bergamo, 23 a Brescia, 16 nel distretto Monza Brianza, 8 a Varese, 5 a Mantova, 2 a Pavia e a Lodi, 1 a Sondrio.

«Rimane alto il numero dei licenziati in Lombardia», commenta Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia. È come se ogni mese nel territorio si chiudesse una fabbrica di elevate dimensioni. A questo punto diventa necessario trovare soluzioni e utilizzare strumenti che evitino i licenziamenti, perché se dovesse mantenersi questo trend anche per il 2016 si supererebbero i 5000 mila posti di lavoro persi in Lombardia. A questo proposito ci aspettiamo che da parte di Regione Lombardia si arrivi in tempi brevi a definire una norma, che consenta di ripristinare l’uso della legge regionale sui contratti di solidarietà».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo I numeri della crisi