Olio d’oliva, obbligo dell’etichetta di provenienza

Ventidue Comuni e alle quattro Comunità montane della provincia di Bergamo hanno approvato una delibera per chiedere l’indicazione obbligatoria nell’etichetta degli oli di oliva vergine ed extravergine del luogo di coltivazione e molitura delle olive utilizzate, un’iniziativa promossa a livello nazionale che ha portato alla definizione di uno specifico decreto del Ministero delle Politiche Agricole, presentato nel corso di una conferenza stampa di Coldiretti, Slow Food e Unaprol.

Nella Bergamasca la richiesta di sostegno ai comuni era stata inoltrata dalla Coldiretti con l’obiettivo di assicurare una maggiore trasparenza di uno dei prodotti più significativi del Made in Italy. Abbiamo promosso questa azione - spiega il presidente della Coldiretti di Bergamo Franco Gatti – poiche fino ad oggi oltre la metà dell’olio italiano venduto nei
supermercati nazionali è spremuto da olive di cui non si conosce la provenienza.

I Comuni della provincia di Bergamo che hanno aderito alla delibera della Coldiretti sono quelli di Bergamo, Algua, Almenno S. Bartolomeo, Dossena, Arzago D’Adda, Riva di Solto, Grassobbio, Chiuduno, Zandobbio, Piario, Brembate di Sopra, Endine Gaiano, Ranzanico, Azzano S. Paolo, Cerete, Palazzago, Dalmine, Presezzo, Zogno, Castione della Presolana, Costa Volpino, Treviolo. Le comunità montante sono invece quelle dell’Alto Sebino, della Valle Cavallina, della Valle Imagna e del Monte Bronzone e Basso Sebino.(02/05/2007)

© RIPRODUZIONE RISERVATA