Cisl, «Pacchetto famiglia» insufficiente
Regione: «Bando rifinanziato, nessuno escluso»

Critiche della Cisl Bergamo al contributo per «prima casa» e «e-learning» di Regione Lombardia. La replica dell’assessore Regionale Silvia Piani: «il bando è stato rifinanziato per coprire tutte le richieste, nessuno è rimasto escluso».

A Bergamo sono state 7.120 le domande presentate per accedere ai fondi del «Pacchetto Famiglia», che prevedeva contributi per i mutui prima casa e per l’e-learning, cioè acquisto di strumentazione tecnologica per figli in età scolare, che Regione Lombardia ha messo a disposizione dei nuclei colpiti, sia dal punto di vista sanitario che economico, dall’epidemia di coronavirus. Di queste, però, più del 30% sono rimaste scoperte da uno stanziamento insufficiente, oltre 15.000 quelle insoddisfatte in tutta la regione. Di fatto, secondo una proiezione dell’Osservatorio Cisl, la dotazione del pacchetto avrebbe dovuto essere raddoppiata per far fronte alle richieste, tutte ugualmente legittime, in base ai criteri dettati.

A Bergamo e provincia sono state inoltrate domande per complessivi 4 milioni e mezzo di euro, mentre ne sono state accolte per meno di due milioni. «Qualcosa in fase di progettazione è andato storto – sottolinea Mario Gatti, segretario provinciale Cisl. C’è una differenza abissale tra quanto stanziato e quanto concesso alle famiglie».

La delibera della Giunta regionale che lo istituiva prevedeva per il contributo «l’erogazione di una quota sulla base dei seguenti parametri: numero dei figli; residenza in regione Lombardia per un periodo maggiore o uguale a 5 anni; presenza nel nucleo familiare di persone anziane di età maggiore o uguale a 65 anni o di donne in accertato stato di gravidanza; presenza nel nucleo familiare di persone con disabilità o persone non autosufficienti».

«Un sistema che stanzia contributi per un bisogno e non riesce a soddisfarlo ha alla base un problema. Va rivista tutta l’impostazione di contributi basati su click day e allargamenti della fascia di popolazione oggetto della misura. In questo caso, infatti, il contributo è stato esteso a famiglie con Isee fino a 30.000 euro, quindi non in condizioni di significativo bisogno economico. Anche per questo, il numero di domande è stato elevatissimo, probabilmente molto maggiore delle aspettative, e non è detto che il contributo sia effettivamente arrivato alle domande più “meritevoli”» spiega la Cisl Bergamo.

«C’è comunque una condizione di necessità molto estesa, di cui è bene tenere conto nella programmazione di future misure – conclude il segretario della Cisl bergamasca –, orientando invece le risorse disponibili verso fasce più ridotte di popolazione oppure lasciando in capo agli Ambiti l’orientamento delle risorse verso fasce di cittadini specifiche».

LA REPLICA DELL’ASSESSORE SILVIA PIANI. «Apprendo da fonti stampa le critiche della Cisl di Bergamo sulla dotazione finanziaria insufficiente in relazione al “Pacchetto Famiglia” per i contributi al mutuo prima casa e al materiale per l’e-learning, che lascerebbe scoperte circa 15.000 famiglie in Lombardia. Forse il sindacato in questione non si è accorto della delibera approvata mercoledì con la quale abbiamo rifinanziato la misura fino alla copertura totale delle domande presentate, ovvero oltre 45.000».

Così l’assessore alla Famiglia, Genitorialità e Pari Opportunità Silvia Piani, risponde all’intervento del segretario provinciale della Cisl di Bergamo, Marco Gatti che parla addirittura di differenza abissale tra quanto concesso da Regione e quanto richiesto dalle famiglie.

«Il bando regionale per i contributi al mutuo prima casa e agli strumenti utili alla didattica a distanza si è chiuso lunedì 4 maggio con un totale di circa 45.000 richieste. Le domande finanziate con la cifra messa inizialmente a disposizione - 16,5 milioni di euro - sono state 32.000. Visto il grande successo e l’apprezzamento delle famiglie verso questa iniziativa, abbiamo voluto dare un segnale importante per non lasciare indietro nessuno; il 3 giugno abbiamo quindi deliberato un nuovo stanziamento di 6 milioni di euro, per un totale di 22,5 milioni di euro».

«Nessuno è rimasto escluso. Tutte le famiglie lombarde che hanno chiesto il sostegno per il mutuo o per il materiale a supporto della didattica a distanza per i propri figli – ha assicurato l’assessore - vedranno finanziate le domande, se in linea con i requisiti richiesti».

«Secondo la proiezione dell’Osservatorio Cisl, la dotazione del pacchetto avrebbe dovuto essere raddoppiata per far fronte alle richieste. Forse hanno fatto male i calcoli, dato che con 22,5 milioni di euro raggiungeremo la copertura totale del fabbisogno raccolto da tutti i territori. Da Bergamo sono giunte 7.120 domande e saranno finanziate tutte, se in presenza dei requisiti necessari per accedere alla misura».

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