Passerella, un successone. Con un «ma»
Nelle imprese nessuna assunzione in più

La Passerella di Christo è stato un successo. Vero. Ha portato anche tanti benefici economici, con un unico neo: nessuna stabilizzazione di addetti.

Non c’è stata infatti nemmeno un’impresa - tra bar, ristoranti e hotel tra quelle aderenti all’accordo territoriale per favorire l’occupazione in occasione di «The floating piers» - ad aver confermato chi aveva lavorato nel periodo «caldo».

Stiamo parlando di un accordo pensato per le attività di ben 54 Comuni della nostra provincia. Non che l’opera di Christo non abbia portato un boom di turisti sul lago d’Iseo, ma l’intesa - per un motivo o per l’altro - non ha attecchito. L’iniziativa porta la firma di Ascom, Fipe e Federalberghi provinciali insieme ai sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, in collaborazione con gli enti bilaterali del terziario e del turismo. Il succo è questo: per andare incontro all’esigenza di flessibilità delle imprese - e scongiurare un massiccio ricorso ai voucher lavoro - l’accordo (in vigore dal 16 maggio al 31 agosto) consente di assumere lavoratori con contratto a tempo determinato della durata complessiva di 200 ore nell’arco di 16 settimane. In cambio si chiede all’impresa di confermare il 30% della forza lavoro a tempo indeterminato. Vale a dire che se un ristorante assume tre camerieri con contratto a termine, uno dei tre dovrà essere stabilizzato. Con incentivi fino a 6 mila euro e un percorso di formazione ad hoc.

Ma rispetto ad un pacchetto complessivo di 100 mila euro da destinare alle aziende che assumono nel 2016, finora ne sono stati spesi 30 mila. E non un euro è stato richiesto per l’iniziativa in questione.

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