Pigna, lavoratori spiazzati
Tutti aspettano il Cavaliere bianco

«No, sinceramente non me l’aspettavo. Questa è una delle notizie che francamente non avrei mai voluto sentire. La Pigna è un patrimonio storico per la nostra comunità». Così il sindaco di Alzano Lombardo Annalisa Nowak ha reagito alla notizia della richiesta di preconcordato in continuità aziendale (quindi con la produzione che non si ferma) presentata dalla Cartiere Pigna.

«La priorità mia sarà quella di contattare immediatamente la proprietà per fissare un incontro - aggiunge il primo cittadino -: il primo obiettivo è assolutamente la salvaguardia ad ogni costo dell’occupazione della nostra gente: con quali strumenti realizzarla lo verificheremo, ma la Pigna deve rialzarsi»

Intanto mentre la proprietà preferisce non commentare, i 162 lavoratori (per loro è scattata da lunedì scorso la cassa ordinaria a rotazione per 13 settimane) sono rimasti spiazzati dalla decisione dell’azienda: «Nessuno se lo aspettava - spiega il segretario generale Fistel-Cisl Luca Legramanti -, tutti sono cascati dalle nuvole e se erano già preoccupati prima della situazione, figuriamoci adesso: dispiace soprattutto l’abbiano saputo dai giornali e non attraverso una comunicazione ufficiale della società».

E a proposito di un futuro, possibile, Cavaliere bianco per Pigna, nell’anno dell’operazione Italcementi-Heidelberg , anche la storica società di Alzano potrebbe a breve entrare a far parte di un gruppo con sede in Germania, ma già con solide basi sul nostro territorio.

In fondo per chi vuol leggere fra le righe, il concordato in bianco è stato sì dettato principalmente da difficoltà legate ai rapporti con il principale gruppo bancario creditori , ma potrebbe accelerare l’offerta di possibili acquirenti, che ora sono chiamati a farsi ufficialmente avanti: in questo senso ottobre si annuncia come mese decisivo per una società che ha ancora debiti importanti, ma che da pochi mesi è stata ricapitalizzata dalla proprietà (gruppo Jannone) con 2,5 milioni di euro.

Si diceva quindi delle avances tedesche per aggiudicarsi Pigna, che sono andate avanti per tutta l’estate e che non riguardano un solo gruppo, anche se una serie di indizi sembrerebbero collocare in pole position Arti Grafiche (o meglio Arti Group, come è stata ribattezzata la società bergamasca) e il fondo che la controlla: Bavaria Industries, quotato in Borsa con un giro di affari da 1 miliardo di euro. I tedeschi hanno finora smentito un loro interessamento, nelle prossime settimane si capiranno meglio i contorni dell’operazione, anche se la partita non è ancora chiusa e proprio da altri gruppi della Germania (ma c’è anche un fondo Usa e una società indiana che avevano manifestato interesse) potrebbe arrivare un rilancio: a questo punto però, bisogna far presto.

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