Cresce la produzione di biciclette
La vita green fa bene all’economia

Secondo un recente studio di Confartigianato, sono attive in tutta Italia 3.043 imprese di produzione, noleggio o riparazione di biciclette (di cui 2.103 artigianali) con 7.815 addetti.

Alla passione sportiva si aggiungono negli ultimi tempi gli stili di vita green, che favoriscono l’utilizzo delle due ruote a pedali: più persone abbandonano l’auto per andare al lavoro e si moltiplicano le piste ciclabili. E l’economia, anche bergamasca, ci guadagna.

Il settore, che raggiungerebbe numeri ben più alti se si considerassero anche abbigliamento tecnico e accessori, ha toccato, sempre a livello nazionale, un fatturato di 1,2 miliardi di euro: la metà arriva dall’estero, visto che l’export vale 617 milioni (più 2,2% rispetto al 2014) e il primo mercato di riferimento è quello francese.

La produzione nazionale, nel primo bimestre 2016, è aumentata del 13,8% rispetto allo stesso periodo del 2015, un trend più che doppio rispetto al più 6,6% registrato nell’Ue. I dipendenti delle sole imprese artigiane sono 3.936, il 4,4% in più dei 3.769 operai che lavorano per Ferrari e Ducati messe insieme, come ha rilevato anche Mediobanca in un suo studio. La Lombardia è prima per imprese (artigiane e non) nel settore: ne ha 563. Mentre però in Piemonte e in Veneto il trend nel primo trimestre è in crescita, da noi risulta in calo dello 0,9%.

E a Bergamo com’è la situazione? «Le imprese produttrici di biciclette o loro componenti – spiegano Alfredo Perico e Giorgio Bianchi di Confartigianato Bergamo – sono una trentina; il numero, benché in leggera diminuzione, è pressoché costante da alcuni anni». Alla Camera di Commercio di Bergamo ne risultavano infatti attive 35 nel 2011, mentre oggi sono 31. «Prendendo in esame solo le realtà artigianali – aggiunge Perico – credo che nel settore siano impiegati tra i 100 e i 150 addetti».

Pur essendo la filiera della bicicletta ad alta vocazione artigiana, in provincia ci sono realtà strutturate a livello industriale come Bianchi a Treviglio, Santini Maglificio Sportivo a Lallio e Vittoria a Madone. Di recente si è parlato della Kask di Chiuduno, che ha firmato il casco di Elia Viviani, oro alle Olimpiadi di Rio nella specialità Omnium. E ancora, solo per fare qualche esempio perché è impossibile stilare un elenco completo delle imprese del settore, ci sono realtà come la Italian Style Bicycles di Curno che con il marchio Ciöcc produce telai su misura oppure c’è chi produce componentistica di precisione, come la Pmp Bike di Curnasco di Treviolo. E ancora a Chiuduno, c’è la Nevi con le sue biciclette in titanio.

Certo, le difficoltà non mancano perché anche il settore della bicicletta sta affrontando un cambiamento di sistema innescato dall’arrivo dei prodotti cinesi e proseguito poi con l’ascesa dei grandi marchi stranieri (gli americani Specialized su tutti, ma anche Giant, Trek, Cannondale, o come la svizzera Scott, nata negli Usa negli anni ’50 e che oggi per l’Italia ha una filiale ad Albino). Una tendenza che, fra l’altro, sta trasformando sempre più i negozi in megastore monomarca o quasi. Ma tra i produttori bergamaschi, proprio grazie all’aumento degli sportivi e degli stili di vita green, resta l’ottimismo.

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