Reddito di cittadinanza, richieste al via
Cisl e Cgil: già fissati 596 appuntamenti

Il primo giorno del Reddito di cittadinanza non si è rivelato l’assalto allo sportello e il relativo caos che si era preannunciato, almeno non agli sportelli dei sindacato di via Carnovali e via Garibaldi

Il primo giorno del Reddito di cittadinanza non si è rivelato l’assalto allo sportello e il relativo caos che si era preannunciato, almeno non agli sportelli della Cisl orobica. «Alle 15,30 del 6 marzo, negli uffici del Centro assistenza fiscale Cisl di Bergamo e provincia sono state comunque accettate, concluse e inviate più di 70 pratiche – fa sapere il sindacato di via Carnovali – ; un’altra decina necessita di controlli e di integrazione di documenti, mentre oltre 150 sono gli appuntamenti presi per i prossimi giorni».

Anche in Cigl non si sono registrati problemi: «Le temute code e il paventato caos non ci sono stati – ha fatto sapere il sindacato di via Garibaldi –: la prima giornata utile per presentare le domande di Reddito (e Pensione) di cittadinanza e quella che si temeva diventasse una data campale si è rivelata, più o meno, un giorno come tutti gli altri».

Nei 38 Centri di assistenza fiscale della CGIL di Bergamo in totale nella giornata del 6 marzo sono stati fissati 446 appuntamenti per l’elaborazione delle pratiche di questa nuova misura di sostegno al reddito: nel comune capoluogo sono stati 86, mentre i centri che spiccano tra gli altri per il maggior numero di richieste sono quelli di Ponte San Pietro (35) e Calusco (30). «Se gli oltre 400 cittadini che si sono presentati avevano già provveduto a dotarsi dell’attestazione Isee necessaria – spiegano dalla Cgil – , sono state 332 le richieste di appuntamenti per le compilazioni di nuovi Isee: naturalmente non è dato sapere quanti di questi siano stati richiesti per la domanda di Reddito di cittadinanza».

«Non nascondiamo che avevamo una certa preoccupazione su come gestire i flussi di persone che sarebbero arrivati, malgrado ci fossimo ben organizzati per affrontare anche un eventuale “assalto” ai nostri sportelli», hanno commentato Gianni Peracchi, segretario generale della Cgil di Bergamo, e Adolfo Nesi, responsabile provinciale del Caaf Cgil. «Non c’è stato bisogno di attivare gli accorgimenti organizzativi di rinforzo che avevamo previsto, non ci sono state code nemmeno da noi».

Potranno chiedere il reddito i cittadini italiani o comunitari e gli extracomunitari con permesso di lungo soggiorno residenti in Italia da dieci anni, di cui gli ultimi due in via continuativa, che abbiano un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza (al massimo 2,1 nel caso di famiglia numerosa). La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto.

È possibile inoltrare al domanda,. oltre che ai Caf, on line sul sito del Reddito di cittadinanza (https://www.redditodicittadinanza.gov.it/) se si è in possesso dell’identità digitale Spid, o negli uffici postali compilando il modulo Inps. Il modulo è naturalmente basato sulle regole del decreto in vigore ma potrebbe essere modificato se in sede di conversione (la settimana prossima il testo è atteso alla Camera) ci dovessero essere emendamenti che lo cambiano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA