Il corteo del Primo Maggio: «Pandemia e guerra mettono a rischio l’economia: tutelare i lavoratori» - La gallery fotografica

In Piazza Vittorio Veneto Torna il corteo del Primo Maggio anche a Bergamo. In 1.500 alla manifestazione per diritti del lavoro e pace.

Dopo due anni, il corteo del Primo Maggio torna anche a Bergamo. Sono circa 2.500 i partecipanti alla tradizionale manifestazione promossa da Cgil, Cisl e Uil in occasione della festa dei lavoratori. «Oggi mettiamo al centro anche il tema della pace, perché senza pace non c’è lavoro e non ci sono i diritti – sono le riflessioni di Gianni Peracchi, Francesco Corna e Angelo Nozza, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Bergamo –. Dopo due anni di pandemia, l’economia è provata anche dalla guerra: occorre intervenire per tutelare lavoratori e famiglie». La partenza poco dopo le 9,30 di domenica 1 maggio dalla stazione ferroviaria: a concludere la manifestazione bergamasca, in piazza Vittorio Veneto, Christian Ferrari della segreteria nazionale della Cgil.

«Siamo di fronte non a un semplice rallentamento dell’economia, ma a una situazione drammaticamente straordinaria paragonabile solo all’inizio della pandemia. Con una differenza: allora la politica italiana e europea diedero una risposta straordinaria, oggi è ancora insufficiente», è un passaggio dell’intervento di Ferrari, che ha espresso «tutta la nostra solidarietà al popolo ucraino».

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Torna il corteo del Primo Maggio a Bergamo

Dopo due anni di pandemia torna il corteo del Primo Maggio a Bergamo.

Bedolis

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