Ubi, Bosatelli compra 2 milioni di azioni
Patto Car adesso più forte: sfiora il 19%

Il patron Gewiss spiega l’andamento delle sue quote e compie nuovi acquisti
«Offerta vantaggiosa solo per Intesa, Ubi vedrebbe venir meno la propria realtà e la mission»

Non solo sgombra il campo da ogni illazione, ma rilancia, irrobustendo il patto Car. Domenico Bosatelli diffonde una nota per comunicare che la sua quota nel principale patto che sostiene Ubi (e che si oppone all’offerta di Intesa), dopo alcuni adempimenti gestionali che prevedevano una temporanea discesa di quote (con la cessione di 1,1 milioni di azioni), ora è ancora più salda di prima, avendo egli acquisito proprio ieri, attraverso la holding Polifin, due milioni di nuove azioni Ubi.

Per effetto di quest’ultima operazione, il Patto Car sfiora da ieri il 19% (per l’esattezza il 18,98%), rafforzandosi in maniera significativa dopo che già Cattolica aveva contribuito a farlo crescere, pochi giorni fa, dell’1%.

Bosatelli, spiega di aver dovuto chiarire la sua posizione «rispetto ad alcune insinuazioni palesemente tendenziose, distanti dalla realtà e prive di ogni fondamento etico», e ripercorre le tappe della vicenda, precisando che «prima della decisione di Polifin di investire per 30 milioni di azioni Ubi, già i componenti della mia famiglia avevano investito per un quantitativo complessivo di 3,1 milioni di titoli. Con l’ingresso nel Car per effetto delle regole esistenti, le azioni della holding e della famiglia sono state aggregate, arrivando a sommare in totale 33,1 milioni di azioni, pari al 2,85% circa del capitale Ubi, in capo a Polifin e famiglia Bosatelli, prima dell’Offerta Pubblica di Scambio».

A quel punto spiega il patron della Gewiss, «alla luce degli adempimenti gestionali previsti, la partecipazione della famiglia è stata alleggerita riducendo i familiari coinvolti (da 5 a 3), con cessione delle relative azioni (1,1 milione di titoli) e contemporaneamente, nei tempi tecnici previsti, Polifin ha acquistato 2 milioni di azioni Ubi», con operazione completata ieri.

Dopo questo riassetto, Polifin detiene ora 32 milioni di azioni e la famiglia 2 milioni di azioni Ubi, per un numero complessivo di 34 milioni di titoli, pari al 2,97% circa del capitale Ubi, Un salto in avanti quindi, visto che la partecipazione iniziale toccava il 2,85%, «restando sotto della soglia del 3% che comporterebbe ulteriori adempimenti».

Bosatelli ribadisce poi che a suo parere, «se l’Offerta Pubblica di Scambio per Intesa Sanpaolo è un progetto razionale e positivo nei confronti delle aspettative del mercato, in quanto consolida la competitività della stessa e la sua leadership a livello internazionale, non è invece premiante per Ubi, che vedrebbe venir meno la propria realtà e la propria mission».

Il fondatore del patto Car ritiene l’offerta «molto limitata rispetto ai veri valori tangibili e intangibili di Ubi, il cui patrimonio reale supera i 7 miliardi di euro, anche se tale valore non è riconosciuto dalla Borsa in quanto i risultati, seppur buoni, non sono ritenuti sufficienti per la valorizzazione delle azioni».

Bosatelli si dice «molto fiducioso sul piano industriale presentato di recente dall’a.d. Massiah per gli ambiziosi obiettivi programmati che reputo fattibili e che soddisfano la mission di Ubi di contribuire al sistema socio-economico territoriale a sostegno del mondo economico e della gestione del risparmio. Il piano è inoltre molto affidabile per la competenza, la determinazione e lo spirito di squadra di tutta la governance della banca». E «al raggiungimento degli obiettivi del piano», il patron di Gewiss ritiene che «i titoli azionari saranno riconosciuti nei giusti valori e nella relativa remunerazione».

Conclude dichiarandosi «particolarmente soddisfatto dell’appartenenza al Car, gruppo di azionisti di solidità finanziaria e competenza strategica ed economica, che faranno da piedistallo alla governance di Ubi, attraverso le periodiche consultazioni, al fine di raggiungere gli obiettivi pianificati». Mercoledì intanto in Piazza Affari il titolo Ubi, per effetto anche di questa operazione, ha avuto scambi per oltre 20 milioni di titoli, chiudendo a +1,29% a 3,543 euro.

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