Ubi, il Patto dei Mille si allarga
In un mese + 0,5%. Ora è a 2,86%

In poco meno di un mese il Patto dei Mille ha raccolto un altro 0,5% di Ubi. E l’elenco aggiornato di chi partecipa, con nomi e quote, da venerdì 26 febbraio è pubblico (sul sito della banca sotto la voce «Soci»).

Il bilancio finale è di quasi 25,8 milioni di azioni: per la precisione, quelle sindacate sono 25.799.279 pari al 2,861% della banca. I soci che aderiscono al Patto detengono tuttavia un numero maggiore di azioni rispetto a quelle vincolate: quasi 30 milioni (per l’esattezza, 29.603.550) che equivalgono al 3,283% di Ubi. Resta il divario con il capitale del Patto degli azionisti di Brescia: 107,7 milioni di azioni, pari all’11,95% di Ubi.

A Bergamo c’è comunque soddisfazione per il risultato raggiunto in poco tempo e nel segno della compattezza, per dare visibilità alla storia su cui è cresciuta la banca, dalla Popolare di Bergamo in poi. L’iniziativa ha suscitato interesse e dagli iniziali 65, i soci del Patto dei Mille sono saliti a 82. Tre le categorie: ci sono i 23 «promotori», gli «aderenti» con quote superiori a 100 mila azioni e i «partecipanti», con quote inferiori.

A differenza del Patto della Leonessa, quello bergamasco non è organizzato per gruppi. Provando a riunire, però, componenti e società di alcune famiglie, si ha uno spaccato dei grandi azionisti. Alla famiglia Zanetti è riconducibile poco meno dello 0,7%. Le singole partecipazioni più significative (circa 0,15%) sono quelle di Paolo e Matteo Zanetti, figli di Emilio, tra i promotori e presidente del Patto.

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