Ubi, Massiah: solidità per crescere
«Serve più spirito internazionale»

«Dobbiamo avere l’umiltà di prendere in considerazione un maggiore spirito internazionale, dopo aver assunto però le dimensioni adeguate». Così si è espresso giovedì 2 ottobre il consigliere delegato di Ubi, Victor Massiah, intervenendo al congresso nazionale della Uilca.

Un incontro molto seguito quello che si è svolto al Centro Congressi Giovanni XXIII, con un respiro più globale che un po’ già c’è: «Abbiamo una società di gestione del risparmio in Cina, con 5 miliardi in gestione», ha sottolineato Massiah durante il dibattito con il segretario generale Massimo Masi e il segretario confederale Guglielmo Loy.

Riprendendo il discorso a margine con i giornalisti, Massiah ha spiegato: «Credo sia un percorso logico nel tempo un ragionamento europeo, che passa prima da una crescita per linee interne o esterne. Abbiamo capacità e solidità per crescere». E se per la crescita interna oggi non ci sono le condizioni, c’è la via delle aggregazioni.

In visita del risultato dell’Aqr (Asset quality review, la revisione della qualità degli attivi) che si avrà a fine mese e che, ha sottolineato il consigliere delegato, è stato un «esercizio professionale» che consentirà di comparare le banche dei vari Paesi, Massiah ha detto: «Credo che i dati di partenza della nostra banca siano tali da non metterci tra i candidati più probabili ad avere problemi. Anzi, nei report degli analisti siamo visti come polo di aggregazione». A questo proposito, ha aggiunto: «Avendo sempre detto che la nostra banca è tra le più solide, sarebbe contraddittorio se dicessi che non sono d’accordo. Però non ci sono automatismi. Le aggregazioni devono creare valore. Sarebbe bizzarro se una banca forte ne ricevesse un danno».

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