Un’idea artigianale di successo
«Così è nata Foppapedretti»

Un’idea artigianale che si è trasformata in un successo internazionale. Ospite di una «Conversazione aperta – aperitivo con …», evento organizzato dal Movimento Donne Impresa di Confartigianato negli spazi di ArtiLab in via Borgo Palazzo, Enrica Foppa Pedretti.

L’imprenditrice bergamasca ha ripercorso le tappe che hanno portato la sua azienda ad essere leader nel settore dell’arredamento e ha posto l’accento su quanto oggi la competitività sia frutto della capacità di anticipare il mercato: «Già negli anni ’70 – ha sottolineato Enrica Foppa Pedretti – sebbene fossimo in un contesto organizzativo stabile, come quello delle grandi catene di distribuzione, mio padre si guardava in giro per capire come poter superare la logica dei supermercati. Nacquero così i primi negozi dell’azienda».

L’imprenditrice bergamasca ha alternato al suo racconto su come è nata, e come si è sviluppata nel tempo l’azienda, anche ricordi più personali: «Al termine della scuola superiore ho fatto mille pianti perché volevo iscrivermi all’università. Erano gli anni ’70 e mio padre mi ha detto perentorio: tu devi entrare in azienda. E così è stato». L’esordio produttivo e commerciale di Foppapedretti è legato alla produzione di giocattoli, ma con l’avvento della plastica mutano le esigenze di questo mercato: «La nostra è una storia di persone che iniziano nel dopoguerra assemblando a mano i giocattoli in legno. Quando è arrivata la plastica mio padre, con i suoi fratelli, ha dovuto modificare la produzione diversificando l’assortimento. Nascono così gli articoli per la prima infanzia, trampolino di lancio dell’azienda e suo biglietto da visita per decenni; dal primo seggiolone ai lettini e ai banchetti scuola, la produzione si allarga ai fasciatoi e agli arredi per cameretta». Lungimiranza, ma anche capacità appunto di adeguarsi ai cambiamenti: «L’evoluzione dell’oggetto è diventata rapidissima così come i processi di produzione. Oggi è questa la cosa più complicata da seguire. Per questo è importante la professionalità. Professionalità che viene garantita dalle persone. Per questo è importante la fidelizzazione dei lavoratori che può avvenire anche grazie alle pratiche di welfare che, oltre a portare benessere al dipendente e alla sua famiglia, non pesano sul bilancio dell’azienda».

All’incontro condotto dalla presidente Rita Messina Moretti, hanno portato i saluti Giacinto Giambellini, presidente di Confartigianato e Daniela Rader, presidente nazionale Movimento Donne Confartigianato.

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