Vinitaly, brindano le cantine bergamasche: «Ottimi contatti con i buyer stranieri»

Il bilancio L’edizione 2022 della manifestazione rimanda segnali positivi per il settore. Il mercato domestico ripartito, in attesa del rilancio degli States.

Riparte dai buyer stranieri la promozione del vino made in Bergamo. L’edizione 2022 del Vinitaly, che si è appena conclusa a Verona, chiamando a raccolta i protagonisti del comparto, ha registrato una presenza importante di acquirenti stranieri e di operatori qualificati. «Il bilancio del Vinitaly è sicuramente sopra le aspettative – conferma Emanuele Medolago Albani, presidente del Consorzio di Tutela del Valcalepio -. Molte aziende hanno partecipato scommettendo su un’importante presenza di operatori e alla fine hanno avuto ragione. Nella Bergamasca siamo riusciti a superare il periodo pandemico grazie ai consumi interni e ora puntiamo ad una ripresa consolidata della ristorazione, così come ad un aumento delle esportazioni». Tra i mercati più importanti da sviluppare, in attesa della ripresa dei consumi negli Usa, c’è il Nord Europa, dalla Germania al Belgio, dalla Svezia alla Danimarca.

Meno pubblico generalista

I padiglioni della 54esima edizione della manifestazione hanno accolto numerosi acquirenti professionali, mentre è calato il pubblico generalista. «Negli anni era molto aumentata la presenza di appassionati che entravano a Vinitaly per degustare i loro vini preferiti e le aziende si sono attrezzate realizzando stand più chiusi, in modo da poter accogliere meglio i visitatori professionali » aggiunge Sergio Cantoni, direttore del Consorzio di Tutela del Valcalepio.

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