È una vera
emergenza
C’è bisogno
di maturità

Per chi ancora non l’avesse capito, e purtroppo sembrano essere ancora in molti, quella causata dal coronavirus è un’emergenza senza precedenti che di ora in ora si fa sempre più drammatica. Che la situazione rischiasse di implodere presto lo si era già detto, ma nelle ultime 48 ore Covid-19 ha dato una violenta accelerata alla propria folle corsa, facendo saltare ogni argine.

Gli ospedali sono al collasso e nelle corsie medici e infermieri sacrificano ore e ore di lavoro lontano dalle proprie famiglie, mettendo a rischio la vita, anche perché non sempre e non tutti possono contare su reali dotazioni di sicurezza. Non solo: inermi di fronte al virus, sono costretti a vedere morire i pazienti più anziani e più fragili attraverso un vetro, lasciandoli soli nell’ora dell’addio e sentendosi strappare il cuore ogni qual volta questa cosa accade. Sono loro, senza retorica, che dovrebbero essere proposti per l’assegnazione del Nobel per la pace, in prima fila in una «guerra batteriologica» contro un nemico invisibile che si annida ovunque. Le drastiche misure decise dal governo per contenere la diffusione del virus sono necessarie: tutti noi dobbiamo esserne consapevoli e rispettarle con rigore e responsabilità, dando prova di grande maturità, quella che fino ad oggi è mancata. Sarebbe una dimostrazione di vera civiltà, quella che ha a cuore la vita di tutti e di ciascuno. Se la progressione del virus resterà questa, a maggio in Lombardia ci saranno tra i 20 e i 25 mila malati. E serviranno 3.000 posti di terapia intensiva: oggi ne abbiamo poco più di un terzo. Immaginare le conseguenze non è difficile. Non immaginarle, è da irresponsabili.

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