Europa arriviamo
Bergamo è pronta

Me lo ricordo come se fosse ieri: 6 aprile 1988, sin dal pomeriggio Bergamo era deserta come una città sottoposta al coprifuoco, i pochi passanti che in giornata avevo incrociato nelle ore che precedevano il fischio d’inizio della partita avevano tutti una sciarpa nerazzurra al collo, una bandiera con gli stessi colori tra le mani. Ed un unico punto di riferimento: lo stadio di Bergamo. Sono sicuro che il ritorno della semifinale di Coppa delle Coppe Atalanta-Malines è stato il più grande evento calcistico per quelle generazioni di bergamaschi: tutto lo sport italiano aveva lo sguardo rivolto verso Bergamo, mai come allora questa città aveva avuto un interesse così globale per il mondo sportivo, sembrava Hollywood! Quasi trent’anni dopo posso dire che quelle luci non si sono mai spente, quelle voci mai dimenticate, eravamo l’Italia in Europa... noi, soltanto noi.

Oggi l’Atalanta non è più una Cenerentola, ma è tornata in Europa grazie ad un ambiente splendido, dalla dirigenza all’ultimo dei collaboratori. Bravissimo il presidente Antonio Percassi ad attorniarsi di persone fedeli, di amici, di professionisti ottimi nel loro lavoro. E poi mister Gasperini: un allenatore che a Bergamo e non solo ha sempre dato prova di grande professionalità. Non è mai facile arrivare in alto, molto in alto dove solo le stelle stanno a guardare: eppure lui c’è riuscito, ha accettato di accentrare su di sé l’entusiasmo di tutti facendo della semplicità una sua grande prerogativa, rinunciando all’inutile. Il popolo bergamasco è chiamato ancora una volta ad accompagnare la Dea lungo un percorso con tanti ostacoli da superare, non c’è tempo per fermarsi a godere di quello che ieri ed oggi ci hanno fatto gioire.

Il domani è finalmente arrivato! Ora conosciamo anche gli avversari del giovedì sera: Olympique Lione, Everton, Apollon Limassol, squadre di grande qualità e valore, difficoltà evidenti come sempre. Ma anche stavolta noi ci siamo. Avevo già confidato a «L’Eco» che non immaginavo il quarto posto in classifica della scorsa stagione: per noi il calcio italiano parlava di casualità, di sorpresa, eppure alla fine la qualità dell’Atalanta ha messo tutti d’accordo. Una provinciale che mette in riga le grandi squadre con una fase di gioco che solo le big sapevano mettere sul campo. Giocatori consacrati come eroi destinati a rimanere nei nostri ricordi calcistici, sia chi è rimasto in maglia nerazzurra sia chi se n’è andato per cercare nuove avventure. Cari tifosi, voi avete trascinato questa Atalanta fuori da situazioni molto più complicate, non l’avete mai abbandonata nella buona ma soprattutto nella cattiva sorte. Bergamo è pronta a vivere un’altra avventura europea!

Senza pregiudizi né paure, con la certezza che tutti daranno quello che possono, quello che devono, niente promesse ma soltanto fatti. L’Europa è piena di montagne da scalare, ma vedo questa squadra compatta, valida, dove ogni calciatore è disposto ad aiutarsi a vicenda. Buon segno. Come con il Malines quando erano entrambi in tribuna: Gimondi è l’Atalanta, Merckx parte ancora favorito ma nessuno corre per il secondo posto (che stavolta è il terzo del girone) perché sulle salite più ripide ci sarete sempre voi a spingere il destino nerazzurro.

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