Il sorriso di una mamma
Il sorriso del mondo

Non si è mai così vicini alla morte come nel momento in cui si sboccia alla vita. Può sembrare impossibile, ma chi tutti i giorni entra in sala parto per aiutare una donna a dare alla luce un figlio lo sa bene. Sa bene che ogni anno, nel nostro Paese, sono una cinquantina le donne che muoiono di parto, mentre sono alcune migliaia le famiglie che vivono la drammatica esperienza della perdita di un figlio durante la gravidanza o al momento della nascita.

Eppure riportare a pura statistica quanto successo ad Alzano non è davvero possibile, nemmeno se la causa è stata un’imponente emorragia, come capita quasi una volta su due in tragedie come queste. Non è certo un giornale la sede per attribuire responsabilità ai medici e agli infermieri che si sono trovati a vivere quel dramma, ma pur comprendendo il loro senso di profondo smarrimento e di attonita incredulità (sono uomini e donne che ogni giorno strappano un bel po’ di vite alla morte, e a loro si deve riconoscenza), non è possibile dimenticare che Robertine era andata in ospedale con il sorriso sulle labbra per vivere, per la terza volta, la gioia più grande che può capitare a una donna, anche se è già mamma. La stessa emozione che avrà avuto nel cuore Youssouf, che ora dovrà caricare su di sé l’enorme peso di crescere due figlie a cui un terribile destino ha strappato la mamma. Nessuno pensava che martedì sera le cose sarebbero finite così, che la fredda statistica avrebbe rubato il sorriso di Robertine. Ma la «natura matrigna» tanto cara al Leopardi non ha avuto pietà, incurante del fatto che quando si spegne il sorriso di una mamma, si spegne il sorriso del mondo.

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