Vicini al territorio
Più grandi nel mondo

Fatta salva la considerazione che le classifiche variano a seconda dei parametri considerati, e difficilmente fotografano una realtà nella sua complessità, l’ingresso dell’Università di Bergamo nel club dei 500 migliori atenei del mondo giustifica un moto d’orgoglio. In primis perché la nostra città ha un ateneo giovane e di medie dimensioni, che nel giro di pochi anni è riuscito ad affermarsi nel panorama nazionale, e ora possiamo dire internazionale. Senza sottovalutare il fatto che quest’anno sono solo 38 le università italiane entrate in graduatoria, quasi tutte più grandi della nostra e con una facoltà di Medicina, caratteristica notoriamente «di peso» per un ateneo. E Bergamo, appena arrivata, è al diciottesimo posto tra le italiane.

In secondo luogo perché il «Times higher education world university ranking», la Bibbia delle università, conferma che la strada intrapresa è quella giusta, e al tempo stesso suggerisce qualche aggiustamento. La classifica riconosce il buon lavoro fatto nell’ambito della ricerca negli ultimi cinque anni. Va detto che, visti i criteri scelti, considera prevalentemente i risultati ottenuti in ambito scientifico e i finanziamenti che i dipartimenti come quello di Ingegneria sono riusciti ad ottenere dalle imprese. Se fossero stati presi in considerazione anche i progetti dell’area umanistica, probabilmente il posto in classifica per noi sarebbe più alto. Bergamo ha un numero limitato di ricercatori, ma fanno un lavoro di avanguardia, se è vero che il risultato del loro impegno finisce spesso per essere citato e apprezzato dalla comunità accademica.

La scelta del nostro ateneo di viaggiare su due binari, locale e internazionale, paga ancora una volta. Radici ben piantate nel territorio e sguardo oltre i confini nazionali, studenti e docenti che arrivano da tutto il mondo e rapporti sempre più sinergici con le scuole superiori della provincia, corsi di laurea tenuti interamente in lingua inglese e tirocini nelle imprese bergamasche sono le due facce della stessa medaglia. La capacità di rispondere alle esigenze del territorio - vedi il corso di laurea in Scienze della formazione primaria di recente istituzione, nato per formare maestri che in passato erano costretti a rivolgersi ad altri atenei - sta dando buoni frutti, così come si è rivelata vincente la scelta di specializzare l’offerta formativa modificandola in corsa, per stare al passo con i tempi. È il caso dell’indirizzo di Ingegneria in Tecnologie per la salute, nato dalla collaborazione tra diversi dipartimenti, prodromo della Scuola di Medicina al via nel 2017.

Il boom di iscrizioni registrato quest’anno fa dell’Università di Bergamo la prima in Lombardia per incremento degli iscritti negli ultimi dieci anni. Gli immatricolati alle triennali sono cresciuti del 12% in un anno, alle magistrali del 5%. Risultato: il nuovo anno accademico si aprirà con più di 6 mila nuovi iscritti e oltre i 17 mila studenti. Ma i numeri record non bastano, pur in un Paese dove gli universitari vanno calando al Nord come al Sud. Per restare nel ranking mondiale l’ateneo orobico dovrà fare qualche passo in più. E questa è la sfida del futuro, visto che gli obiettivi di «UniBg 2020» sono già stati ampiamente raggiunti.

Dagli esperti del «Times Higher Education» arriva il consiglio di incrementare il numero dei docenti e di provare ad accrescere l’attrattività dell’ateneo oltre confine. Harvard ha un docente ogni dieci studenti, noi uno ogni quaranta. Puntiamo a rientrare nella media nazionale degli atenei intorno ai 20 mila iscritti (un professore ogni trenta) e arrivarci sarebbe già un successo, dopo anni di blocco del turn over. Ma ce la possiamo fare, se il ministero continuerà a premiare chi ha bilanci virtuosi.Potenziare la ricerca è l’altro must, già annunciato dal rettore Remo Morzenti Pellegrini che porterà all’attenzione del prossimo Senato accademico, e poi del Cda, un piano straordinario. Cresceranno gli investimenti in settori ritenuti strategici e saranno assunti nuovi ricercatori. In attesa della prossima classifica.

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