Roof Garden S. Marco
Novità il menù vegano

Dopo aver cenato ai tavoli del Roof Garden di Bergamo Alta e avere scelto la novità del menù vegano introdotto da poche settimane, con una giusta libagione di Franciacorta Ronco Calino, il sonno è arrivato serenamente, senza alcun intoppo imposto dallo stomaco.

Dopo aver cenato ai tavoli del Roof Garden di Bergamo Alta e avere scelto la novità del menù vegano introdotto da poche settimane, con una giusta libagione di Franciacorta Ronco Calino, il sonno è arrivato serenamente, senza alcun intoppo imposto dallo stomaco.

Vegano è uguale davvero a leggerezza e salubrità? Menù vegano, lo sanno tutti ormai, è quello preparato con ingredienti esclusivamente di origine vegetale, approvato da Lav-Lega Antivivisezioni e dalla scuola vegana del ristorante Joia di Milano, da anni tempio stellato della cucina naturale e vegana. A Bergamo l’Associazione commercianti ha già fatto nascere un piccolo circuito di 15 ristoranti, i cui cuochi hanno seguito un apposito corso e possono ora esporre, per un anno, la vetrofania “Veg+. Qui mangi anche vegano 2014”.

Tra i primi ad aderire all’iniziativa lo chef Giampietro Semperboni, pietra miliare - con il suo vice Davide Viganò - della cucina del panoramico Roof Garden, all’ultimo piano dell’Hotel Excelsior San Marco. Pensate che Giampietro ha soli 40 anni (nativo di Lizzola, scuola alberghiera a Clusone) ed è qui dal 1990, perciò ho scritto “pietra miliare”. La sua cucina è classica mediterraneo-lombarda, giocata su materie prime eccellenti, colori e gusti armoniosi.

Ma torniamo al vegano. «Ho accettato subito di partecipare al corso indetto dall’Ascom – afferma Semperboni – perché uno chef ha sempre bisogno di nuovi stimoli ed esperienze. La cucina vegana è interessante, anche se la mia – rispetto a quella del Joia di Milano – non è così orientaleggiante. Preferisco della buona verdura biologica, basilico e pomodoro, non troppa soia».

Il menù vegano al Roof Garden ha previsto per il primo periodo (a giorni entrerà in vigore quello estivo): sformatino di verdure verdi su crema di piselli, pomodorini confettati, verdure e fiori; gnocchetti di pane alle mandorle croccanti con crema di borragine; pomodoro ripieno alle verdure con sorbetto di basilico (davvero notevole, un capolavoro estetico e di gusto); ananas sciroppato alla vaniglia e ghiacciato.

Piatti che all’apparenza sembrano semplici ma, per dare gusto e nutrimento senza dipendere da carni e derivati, l’impresa è più ardua.

Comunque da provare, per capire l’abilità dello chef-artista e magari la salubrità decantata di questa cucina che sembra in continua espansione nei gusti della clientela. Digestione e sonno tranquilli, dicevo, anche se non avevo lesinato sul vino, visto che il direttore di sala-sommelier, Mirko Magoni, ha voluto far assaggiare tre produzioni dell’azienda franciacortina Ronco Calino, di proprietà della stessa famiglia, Radici, che detiene l’Excelsior San Marco: il Franciacorta Docg Brut, il Rosé e il passito Solmè (100/100 uve Chardonnay da vendemmia tardiva). Una splendida serata di calma piatta a fine giugno, con il profilo di Bergamo Alta lì a far da scenario da favola.

Inaugurato nel 1961, l’Hotel Excelsior San Marco è stato il primo - e per molti anni l’unico - albergo di Bergamo con standard elevati di ospitalità, ben frequentato in ogni periodo dell’anno, un fiore all’occhiello per la città. Per la posizione ai piedi dell’antica città e per l’impegno costante della proprietà nel rinnovamento delle camere e degli spazi dedicati ai convegni, resta tra i protagonisti dell’ospitalità bergamasca. Con l’apertura del nuovo Ristorante Roof Garden, all’ultimo piano, l’ottavo, la città di Bergamo si è dotata di un importante spazio per una ristorazione versatile e funzionale, oltre che di una finestra privilegiata sullo skyline della città alta e bassa, grazie all’ampia parete vetrata che avvolge a tutta altezza la sala ristorante.

Di qui si gode una veduta di Bergamo Alta che mozza il fiato, soprattutto se prenderete posto verso il tramonto e osserverete accendersi piano piano le mura, palazzi e campanili dell’antica città. E’ sicuramente il più bel locale della città, per la felice unione tra eleganza della sala e fascino della vista che da lassù si gode (da sola vale il viaggio). La cantina è ben fornita con oltre 300 etichette. Giusto spazio anche per i vini del territorio bergamasco e lombardo.

Roberto Vitali

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