Addio a «Giacomino» Bergamaschi
L’uomo dei segreti di Malpaga

Se ne è andato a 75 anni, nel giorno dell’Immacolata, Giacomo Bergamaschi, lo storico, e fedele, custode del Castello di Malpaga. A piangere per la scomparsa di Bergamaschi, e a stringersi attorno al dolore della moglie e delle due figlie, l’intera comunità di Cavernago, dove risiedeva, e Malpaga.

Era molto noto in paese, oltre che per il suo ruolo di custode tuttofare, anche per il suo sorriso e la sua cortesia. Bergamaschi ha dedicato gran parte della sua vita al castello, dove ha prestato servizio per 54 anni. Un vuoto, quello lasciato dal 75enne che difficilmente potrà essere colmato. Era un grande conoscitore del Castello di Malpaga, che fu dimora del condottiero Bartolomeo Colleoni e per Giacomino, come lo chiamava qualcuno, la fortezza del XIV secolo non aveva segreti: non c’era angolo o anfratto che non conoscesse. Sempre indaffarato, e intento a maneggiare arnesi di lavoro, a chiunque gli chiedesse come stava, rispondeva sempre con uno squillante «Sempre bene!».

«Sei stato e resterai l’angelo custode del Castello di Malpaga – lo ricordano sulla pagina Facebook del castello –, colui che conosceva i segreti di ogni angolo e se ne prendeva cura come se fosse la cosa più preziosa al mondo. Hai dedicato la tua vita a Malpaga, donandole un amore incondizionato in qualsiasi mansione che svolgevi, e la tua passione era contagiosa per chiunque stesse al tuo fianco: dal lavoro nei campi alle manutenzioni al castello, dall’accudire gli animali al risolvere qualsiasi emergenza. Non solo un collega, ma un amico, un insegnante, una spalla su cui contare e un esempio da imitare. Ci piace però pensare che la tua anima non ci abbandonerà mai, ma ci osserverà e proteggerà dai merli del castello».

A esprimere il proprio dolore per la scomparsa di Giacomo Bergamaschi, i cui funerali verranno celebrati domani alla parrocchia di Malpaga, anche il sindaco di Cavernago, Giuseppe Togni: «Qualcuno mi ha scritto recentemente che, quando muore una persona anziana, è come se bruciasse una biblioteca. Con Giacomo, questo è ancora più vero perchè era il punto di riferimento del Castello di Malpaga, e mancherà moltissimo a tutta la comunità che perde un uomo sempre felice. Era molto disponibile tanto che, quando c’era bisogno di qualcosa, o di sapere qualcosa inerente al castello, lui era sempre in prima linea. Del castello, nel quale svolgeva l’attività di custode, poi, sapeva tutto tanto che, assieme alla Pro loco, c’era in programma di realizzare un’intervista proprio con lui. Un progetto che, purtroppo, non si potrà portare a termine perchè, ormai, Giacomo ci ha lasciati».

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