Come si riconoscono i documenti falsi?
A Orio microscopio e raggi infrarossi

La Polizia di Frontiera di Orio al Serio ha in dotazione alcuni macchinari di eccellenza per la verifica della validità dei documenti dei passeggeri in uscita e in entrata.

A guidare gli uomini che si occupano di quest’attività c’è l’ispettore capo Mauro Rizzo (nella foto all’opera), specialista del falso documentale, un vero esperto del settore grazie agli anni di lavoro spesi in questo campo. «Oggi – spiega Rizzo – sono soprattutto i documenti falsi provenienti dall’estremo oriente a essere difficili da intercettare, perché sono ben fatti. Più che il documento falso, comunque, è complicato individuare il documento alterato: cioè quello dove la base è autentica, ma magari è stato cambiato un numero o una cifra che rende il documento non valido». Dopo i primi controlli degli agenti, le analisi sono effettuate con il supporto di un microscopio e di macchinari che analizzano il documento sottoponendolo a luce bianca, luce ultravioletta e ai raggi infrarossi, per scovare ogni anomalia o alterazione. I controlli si basano principalmente su un metodo comparativo. I documenti autentici hanno infatti elementi e caratteristiche particolari e unici: se il confronto con quello sospetto non regge ci sono buone probabilità che questo sia falso.

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